La nuova legge elettorale “Italicum” passa all'esame della Camera con 365 sì e 156 no. 40 gli astenuti, 521 i votanti e maggioranza richiesta di 261. Il testo ora passa al Senato, e il capogruppo del Pd, Roberto Speranza, durante le dichiarazioni di voto, ha ricordato che “sulla questione di genere c'è bisogno di chiarezza, quanto avvenuto in Aula non rappresenta una pagina positiva della nostra democrazia. Per il Pd – ha continuato – sarà una priorità assoluta e non consentiremo che nessun accordo ci fermi”. Ieri è stata una giornata di fuoco, col Pd spaccato e l'accordo Renzi-Berlusconi che ha retto per un pugno di voti allo scrutinio segreto sugli emendamenti che puntavano a introdurre le preferenze e le quote rosa. In queste manovre i renziani vedono un'operazione di logoramento di premier e governo, ma il rottamatore è convinto di uscirne ancora più forte. "Usando il voto segreto – sono state le parole di Renzi – qualcuno ha tentato la rivincita cercando di farmi fuori, e ha perso: la legge elettorale va ed è solo il primo passo". Oggi è molto atteso anche il piano choc annunciato dallo stesso Renzi per tagliare le tasse, la manovra più a sinistra degli ultimi anni, l'ha definita. E' convinto delle coperture per le linee guida da mettere sul tavolo e che dovrebbero portare ad uno sconto Irpef che, a regime, sarà di 10 miliardi, e a fronte di coperture pari al doppio. Obiettivo i redditi più bassi, fino a 15mila euro, che potrebbero portare 80 euro in più al mese in busta paga. All'ordine del giorno anche il Jobs Act, con un ddl delega, un piano casa da 1,6 miliardi e circa 2 miliardi per l'edilizia scolastica.
F.B.
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