Settimana decisiva per il governo. Il premier Berlusconi ha detto di aver fatto tutto ciò che doveva per evitare una grande crisi dei titoli, e che ora tocca al Parlamento. Lo scontro più duro sarà sulle pensioni. Il segretario del Pdl Angelino Alfano, oltre a tentare la mediazione coi frondisti del suo partito, tenta anche di convincere la Lega ad accettare una riforma previdenziale come alternativa al taglio agli enti locali. Ma dalla segreteria politica Calderoli annuncia una patrimoniale sul lusso e ribadisce l’altolà sulle pensioni, visto che c’è già un accordo Berlusconi-Bossi. Per il Carroccio il discorso è chiuso. Il leader dell’Udc Casini chiede invece al premier di smarcarsi da quelli che definisce i veti di Bossi: su misure eque, dice, in Parlamento i voti si trovano. Dall’opposizione l’Italia dei valori insiste sulla cessione delle nuove frequenze digitali a disposizione del governo, mentre il Pd punta anche sulla reintroduzione del reato di falso in bilancio. La settimana è caratterizzata dalle proteste contro i tagli della manovra. Oggi a Torino si sono ritrovati sindaci e amministratori locali, compresi i primi cittadini dei 598 municipi piemontesi che rischiano di sparire. Da una elaborazione del centro studi Eutekne, a causa della manovra la pressione fiscale dal 2012 arriverà a livelli record, sopra il 43%. Nel 2013 sfonderà addirittura la soglia del 44%, in precedenza mai nemmeno sfiorata.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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