Pubblicato il decreto, l'Emilia-Romagna al voto il 26 gennaio. Elezioni che peseranno anche in chiave nazionale. Bonaccini ha aperto la sua campagna elettorale in Piazza Maggiore.
L'esito del voto sarà importantissimo anche sul piano nazionale, una volta proiettato sui delicati equilibri che tengono insieme la maggioranza di governo. Se il centrodestra, forte della vittoria in Umbria, riuscisse a strappare l'Emilia Romagna al Pd, si profilerebbe un dato politico importante che i sondaggisti stanno cercando di anticipare da settimane. Anche perché se finora il governatore Stefano Bonaccini, che ha aperto la sua campagna elettorale con un evento in Piazza Maggiore a cui ha partecipato anche Romano Prodi, era stato personalmente in vantaggio sull'avversaria salvinista Lucia Borgonzoni, numeri più freschi, parlano di un centrodestra che sta tentando il sorpasso. Un assist involontario al centrodestra è sicuramente la posizione dei 5 Stelle, il cui peso sul testa a testa è in realtà ancora tutto da valutare, e che peraltro ancora non ha chiuso le “regionarie”. Il termine è stato prorogato a lunedì alle 18. Per il momento hanno presentato un candidato Potere al Popolo, Rifondazione Comunista ed il movimento paneuropa Volt. Con il decreto del Presidente Stefano Bonaccini parte ufficialmente la loro corsa per le elezioni regionali in Emilia-Romagna, indette il 26 gennaio per il rinnovo dell'Assemblea legislativa e del presidente della Giunta regionale. Sono chiamati al voto oltre 3,4 milioni di cittadini emiliano romagnoli. Le oltre 4.500 sezioni nei 328 comuni resteranno aperte dalle 7 alle 23.