“L’Accordo rappresenta il regalo più importante che, come Paese, si sta lasciando alle nuove generazioni sammarinesi”. Il Segretario agli Esteri Beccari all'Assemblea Anis non si sofferma solo sulle opportunità per le aziende, che potranno operare nel mercato europeo a parità di condizioni di concorrenza, ma anche sui vantaggi per i giovani, ai quali – dice - “viene fornita una prospettiva completamente differente per formarsi, studiare, fare esperienza all’estero e rientrare a San Marino con le competenze che servono al Paese”.
E sono proprio i giovani a guardare all'Accordo con maggiore entusiasmo, come emerge dall'indagine del Centro di ricerca per le relazioni internazionali dell'Università di San Marino. I giovani stanno toccando con mano le difficoltà di appartenere ad un paese terzo, sanno bene cosa significhi non poter circolare e stabilirsi liberamente in Europa. Non vogliono più sentirsi discriminati nel loro percorso, vogliono imparare altre lingue, assorbire culture diverse, partecipare senza limitazioni a progetti di ricerca e studio all'estero, sviluppando il proprio profilo professionale.
“Le condizioni in università europee, non solo limitatamente all'Erasmus ma anche come svolgimento dell'intero corso di studi, sono diverse per i cittadini sammarinesi, che partecipano come extracomunitari, quindi rientrano in un sistema di quote o comunque subiscono limitazioni o svantaggi rispetto ad altri cittadini comunitari.
Si aggiunge poi il tema delle mancate opportunità”, spiega Beccari. “Con l'Accordo di Associazione un ragazzo che deciderà di studiare all'estero e farsi anche un'esperienza formativa potrà tornare a San Marino senza aver perso nulla in termini previdenziali, avendo avuto gli stessi diritti dei cittadini europei, facendo valere il suo titolo di studio ovunque in Europa, anche quello sammarinese. Allo stesso modo l'Università di San Marino potrà essere attrattiva per gli studenti esteri”. I giovani non temono i cambiamenti. Ciò che invece temono è che la strada verso l'Europa sia ancora in salita.
“La prima cosa è non fare diventare l'Accordo di Associazione un tema elettorale - avverte il Segretario - perché confonderebbe molto i cittadini e rischierebbe di danneggiare il percorso fatto. Dobbiamo poi essere consapevoli che questa opportunità, che non toglie ma ci dà qualcosa che non abbiamo, c'è adesso. Se San Marino facesse un passo indietro si ritroverebbe al punto zero, con davanti tutte le difficoltà di un rapporto limitato dalla nostra condizione di Stato terzo.
Quindi, per quanto si possa discutere della bontà dell'accordo, bisogna riconoscere che è una priorità”. Ora non resta che attendere la firma. “Avremo la disponibilità dei testi – dice – quando saranno tutti tradotti”. La ratifica da parte dell'Unione Europea è invece attesa nel secondo semestre. I tempi della firma “sono in corso di definizione. Stiamo pressando tantissimo gli organismi dell'Ue su questo”, continua Beccari, che si dice molto soddisfatto dell'incontro a Roma con gli ambasciatori dell'Unione Europea: “tutti hanno sottolineato l'importanza di accelerare il più possibile il percorso della firma, perché questo è il risultato di questa commissione, con l'impegno di questi Governi dei paesi membri, ovviamente anche di San Marino. Quindi è un risultato che va consolidato quanto meno, speriamo, prima delle varie scadenze elettorali”.