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Lega nord: da Pontida lancia la sfida a Berlusconi

19 giu 2011
Stop all'intervento militare in Libia per recuperare un miliardo di euro che dovranno servire per il taglio delle tasse, mentre il ministro Tremonti dovrà riscrivere il patto di stabilità dei Comuni. Sulla leadership di Berlusconi si vedrà, ma far cadere il governo ora significherebbe favorire la sinistra. La Lega comunque ha tutto quello che serve anche per andare avanti da sola. Questi i punti salienti dell’intervento del leader della Lega Umberto Bossi a Pontida, acclamatissimo dal popolo del Carroccio che inneggiava al grido di “secessione” e “Padania libera”. Ovazione per Maroni che ha parlato di sicurezza e immigrazione. “Il Capo già ha detto tutto, cose molto chiare e molto forti – ha sottolineato il Ministro dell’Interno - chi ha orecchie per intendere, a Roma, ha già inteso”. Applauditissimo anche il ministro Calderoli che ha ribadito quanto detto da Bossi sul trasferimento dei ministeri al Nord. A tal proposito l’attuale ministro per le Riforme ha spiegato che Berlusconi aveva già fatto un decreto in tal senso ma poi “se l’è fatta sotto”, ha affermato, usando un linguaggio ancor più colorito. Immediate le reazioni di entrambi gli schieramenti: dal Pdl no alla richiesta di trasferire i dicasteri al Nord, ma nessuno crede alla rottura con Bossi. Certa che il comizio di Pontida non possa essere letto che come una conferma della dissoluzione del centrodestra si dice invece l'opposizione. "Le minacce di Bossi sono solo parole al vento – ha commentato la presidente del Pd Rosy Bindi.

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