“Promuovere e tutelare il pluralismo dell'informazione inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati”. L'intero impianto legislativo si muove lungo questa finalità contenuta nell'art.1. E tra gli obiettivi chiari da subito, l'istituzione di un percorso formativo abilitante alla carriera giornalistica, l'adozione di un codice deontologico, l'individuazione dell'organo di controllo, la definizione di impresa editrice, la razionale distribuzione delle provvidenze per l'editoria.
Al Titolo II si entra subito nel merito degli organi di tutela e vigilanza: dalla possibilità per gli operatori di organizzarsi in associazioni (art.5) purché formalmente registrate, alla istituzione della Consulta per l'Informazione (art.6) con il compito precipuo di elaborare e approvare il Codice Deontologico (art.8). All'art.7 uno dei passaggi più controversi e osteggiati sia dalle opposizioni, sia dall'USGi: l'Autorità Garante per l'Informazione; cinque membri nominati dal Consiglio Grande e Generale, cui spetta esercitare i controlli, applicando sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme. L'idoneità all'esercizio della professione giornalistica è accertata dal superamento di un apposito esame di abilitazione (art.9). A prova superata, avviene il rilascio di una Press Card da parte dell'Ufficio del Lavoro (art.13). Esonerato dal sostenere l'esame il professionista iscritto nell'apposito elenco dell'Ordine italiano e – pare - il giornalista che svolge la professione in territorio sammarinese da almeno 7 anni in maniera continuativa, quale riconoscimento dell'esperienza conquistata sul campo.
Dal Titolo III in poi ci si concentra sull'attività editoriale: la tutela del prodotto, gli editori puri, le testate giornalistiche cartacee, radiotelevisive, on-line (art.17-21) con una netta distinzione fra queste e i blog o social network (art.27 comma 2).
L'ultima parte della legge è dedicata alle provvidenze per l'editoria (art.34).
Al Titolo II si entra subito nel merito degli organi di tutela e vigilanza: dalla possibilità per gli operatori di organizzarsi in associazioni (art.5) purché formalmente registrate, alla istituzione della Consulta per l'Informazione (art.6) con il compito precipuo di elaborare e approvare il Codice Deontologico (art.8). All'art.7 uno dei passaggi più controversi e osteggiati sia dalle opposizioni, sia dall'USGi: l'Autorità Garante per l'Informazione; cinque membri nominati dal Consiglio Grande e Generale, cui spetta esercitare i controlli, applicando sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme. L'idoneità all'esercizio della professione giornalistica è accertata dal superamento di un apposito esame di abilitazione (art.9). A prova superata, avviene il rilascio di una Press Card da parte dell'Ufficio del Lavoro (art.13). Esonerato dal sostenere l'esame il professionista iscritto nell'apposito elenco dell'Ordine italiano e – pare - il giornalista che svolge la professione in territorio sammarinese da almeno 7 anni in maniera continuativa, quale riconoscimento dell'esperienza conquistata sul campo.
Dal Titolo III in poi ci si concentra sull'attività editoriale: la tutela del prodotto, gli editori puri, le testate giornalistiche cartacee, radiotelevisive, on-line (art.17-21) con una netta distinzione fra queste e i blog o social network (art.27 comma 2).
L'ultima parte della legge è dedicata alle provvidenze per l'editoria (art.34).
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