A grandi passi verso l'apice di una caldissima estate dal punto di vista della politica giudiziaria: Libera ripercorre alcuni degli ultimi accadimenti, culminati nell'azione di sindacato verso il giudice Alberto Buriani in Commissione Giustizia e nella sua sospensione approvata in Consiglio Giudiziario Plenario, il tutto – rimarcano - a suon di “colpi di mano” da parte della maggioranza. “Siamo preoccupati – dichiarano - per le ripercussioni interne ed esterne che minano la credibilità del Paese”. Sotto la lente soprattutto le modalità dell'avvio dell'azione di sindacato, ritenute da Libera non soddisfacenti: di qui la decisione dei propri commissari di astenersi in sede di deliberazione, “ravvisando – spiegano - non vi fossero elementi sufficienti per procedere con equilibrio e competenza”. Ne fa anche una questione di merito Vladimiro Selva, insistendo sul fatto che si sia creato un precedente pericolosissimo: “Non è la politica – afferma – che deve muoversi per salvaguardare gli interessi di qualcuno; così infatti passa il messaggio che ogni qualvolta un imputato, magari più potente o in vista di altri, metta in discussione l'operato di un giudice, sarà la politica “amica” di turno a venire in aiuto”.
Denunciano in generale “il compimento di un progetto teso a mettere in crisi il sistema giudiziario, facendo probabilmente saltare – dicono - il processo Mazzini”. “Non sappiamo – osserva Luca Boschi - come avrà reagito la popolazione alla notizia dell'azione di sindacato nei confronti di Buriani, ma sicuramente avranno festeggiato gli imputati del processo”.
Punta il dito “sulle forzature compiute dalla maggioranza sin da inizio legislatura Eva Guidi, richiamando poi il rischio di sanzioni da parte degli organismi internazionali, “assolutamente da evitare – afferma - ancor più oggi che si va verso la richiesta di un prestito estero”. Guarda oltre confine anche Giuseppe Morganti: “Proprio in queste settimane – ricorda – il GRECO dovrà esprimersi su San Marino, come Libera abbiamo chiesto di poter incontrare la delegazione in missione sul territorio e valutare nella sostanza tutti i più recenti passaggi legati al settore giustizia. Un sindacato – rileva infine – non può essere avviato sulla base di un unico riferimento da parte di chi è stato indagato fino al giorno prima, senza sentire la controparte”.
Inquietante, infine, per Libera la vicenda di Iro Belluzzi, coinvolto nell'indagine su una lettera anonima, per cui in breve tempo è stata richiesta l'archiviazione. “Occorre fare piena luce su quanto accaduto – sostengono – e capire se ci sia stata attinenza con i ruoli politico-istituzionali ricoperti dal collega”.
Nel video l'intervento di Luca Boschi, Libera.