Nasceva esattamente un anno fa, come contenitore politico. Oggi Libera dà il via alla fase costituente.
“Un percorso non più rinviabile – dice Matteo Ciacci – per una progetto politico basato su valori comuni, che guardi alle riforme e a proposte di sistema contro la crisi, cui la politica fallimentare del Governo ha mancato di rispondere – rileva - dallo sviluppo economico al rilancio del turismo e del commercio, fino al welfare che metta al centro la persona, offrendo servizi e non assistenzialismo”.
Valori e progetti ripercorsi da Dalibor Riccardi, partendo proprio dal significato del 28 luglio nella nascita e crescita del nuovo soggetto politico: “Noi ci crediamo” - ha detto alla platea mentre è Giuseppe Morganti a sintetizzare il Manifesto di Libera, nei sui principi fondamentali:
“giustizia, libertà, equità, solidarietà, passione e competenza. Libera- dice – è il luogo dell'incontro di chi crede che il progresso si persegue con le riforme. In Libera confluiscono storie diverse, donne e uomini provenienti dalle grandi tradizioni del pensiero democratico, socialista e antifascista; giovani – prosegue con una visione laica, progressista, ecologista. Tutti consapevoli che sia la capacità di sintesi il modo migliore per interpretare e trasformare la società moderna e che con coraggio si impegnano a farlo”.
“Riforme” è l'urgenza; mentre al concetto di sintesi si rifà Rossano Fabbri richiamando la necessità di una semplificazione del quadro politico, “creando un partito – dice - una casa comune fra chi condivide gli stessi ideali, pur nelle differenze, perché sia punto di riferimento per la gente”.
Alla gente e alla partecipazione attiva guarda Alessandro Bevitori: “La festa del 28 luglio è stata la prima occasione di contatto reale dopo il lock-down – osserva – e proprio una risposta così positiva ci dà energia ed entusiasmo per proseguire nel percorso di aggregazione di una forza riformista e progressista”.