Civico10 si riappropria della sua identità. “Non è la fine di Libera – precisa Marica Montemaggi – resta valido il progetto di aggregazione riformista ma in questa fase, ognuno al proprio interno come singoli componenti, dobbiamo lavorare su come rilanciare la nostra azione”. La decisione è stata presa ieri sera, durante un' Assemblea “molto partecipata”. La Montemaggi parla di confronto positivo, con il mandato al gruppo di coordinamento di preparare una proposta programmatica, “perché Civico – spiega - si è sempre caratterizzato per idee e voglia di fare”. Tornando a Libera, va da sé che la spinta verso la nascita di un nuovo soggetto politico subisce di fatto un freno. La scelta presa in Assemblea di tornare al vecchio simbolo è stata definita da Civico10 anche funzionale alla decisione di SSD di celebrare il 14 marzo il proprio Congresso. “Il nostro movimento – spiega – non può permettersi di restare fermo perché la nostra gente ci chiede di tornare protagonista della scena politica. Se fino ad oggi abbiamo scelto il silenzio – chiarisce - è stato per evitare critiche sterili”. No, quindi, ad attacchi a priori ma dopo i provvedimenti del nuovo Governo il movimento promette una battaglia feroce “contro il pdl che modifica la composizione del Consiglio Giudiziario Plenario spostando equilibri del tribunale per bloccare chi ha strane intenzioni sul buon funzionamento della giustizia. Chi sbaglia deve pagare e i processi – afferma - andare avanti”.
Riunione, ieri sera, anche di SSD che guarda quindi al Congresso. Alessandro Bevitori che ha dato le dimissioni da Segretario chiarisce: “il progetto di aggregazione è per noi importante e alla luce delle vicissitudini nel partito ho ritenuto indispensabile ricevere ulteriore conferma da parte di tutti i nostri aderenti sul percorso intrapreso. Solo il 14 marzo la nostra assemblea potrà dirci cosa fare”. Definisce la presa di posizione di Civico legittima, contestuale e coordinata. Non è stata, insomma, una scelta inaspettata ma in linea. “Fosse dipeso da me – aggiunge – avrei preferito che il Congresso fosse celebrato prima ma non è stato possibile per motivi di statuto”. Infine, una considerazione personale: “Credo nel percorso di aggregazione e il mio impegno andrà sempre in questa direzione”. Guai però a fare forzature. “Ci si deve riconoscere – conclude - in questo percorso”.