“Un clamoroso dietrofront” rispetto al percorso iniziato nella precedente legislatura. Così è definito il decreto sulla nuova mission di BNS, dagli esponenti di Libera. Dito puntato, in particolare, contro il passaggio che – a loro avviso – porterebbe ad un sostanziale depotenziamento delle azioni di responsabilità nei confronti di chi contribuì a provocare il dissesto. “Si diceva – è stato aggiunto con ironia ed amarezza – che eravamo gli amici di Grandoni; oggi ci troviamo di fronte alla possibilità che qualcuno la faccia franca”. Ma i cambi di direzione dell'attuale maggioranza sul dossier BNS sono anche altri, ad avviso di Guerrino Zanotti; in passato – ha detto - si parlava della necessità di una forte “presenza dello Stato”, mentre ora il Governo ha stabilito una partecipazione non superiore al 10% - nel nascituro Istituto per la Gestione e il Recupero dei Crediti - dell'Eccellentissima Camera. Da qui la proposta di incrementarne la presenza. E poi un altro tema sensibile: quello occupazionale. Eva Guidi ha sottolineato come in precedenza – oltre all'attenzione, per la salvaguardia dei correntisti – fossero stati individuati percorsi privilegiati di assunzione dei dipendenti del CIS nelle banche cessionarie. Libera – è stato detto - ha presentato emendamenti per mantenere questo impegno, e per garantire apposite salvaguardie nei confronti di professionisti che conoscono bene gli NPL che andranno poi a confluire all'interno del nuovo veicolo.
Nel servizio l'intervista a Matteo Ciacci - Libera