La pubblicazione di alcuni nomi da parte de L'Informazione estrapolati dall'elenco dei debitori nell'ambito dell'attività di verifica del credito d'imposta, consegnato dalle Finaze ai gruppi consiliari ha già scatenato dure reazioni. Alvaro Selva precisa di aver avuto in passato "uno scoperto di conto corrente in Banca commerciale sammarinese di poco più 18 mila euro e che lo stesso è stato regolato ed estinto al passaggio di Banca commerciale in Asset". Posizioni, specifica Selva, che non hanno arrecato alcun danno allo Stato, annunciando azioni a tutela della sua persona. Luigi Mazza precisa di “non avere alcuna posizione di debito personale trasferita ad un Fondo per recupero crediti. E’ presente, invece, un’unica posizione quale garante dove, a fronte del mancato pagamento da parte del debitore, io stesso – scrive - sto pagando il debito”, che sarà estinto entro il mese prossimo, "per cui non vi sarà alcun credito d’imposta a carico dello Stato". Per Mazza la parziale pubblicazione di nomi "rende evidente la volontà di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla gravità delle cose che stanno avvenendo in questo periodo nel settore bancario". Stessa linea per Francesco Mussoni: “La mia posizione – assicura - non ha arrecato alcun danno allo Stato e non ha generato credito di imposta”. Ne è testimonianza la E (che sta per Estinto) – afferma - a fianco del mio nome. Poi un attacco alla stessa Segreteria che tramite una “barbara diffusione di dati” - sostiene - ha messo “corretti ed approfittatori sullo stesso piano”. Stefano Palmieri precisa che la sua posizione non è mai stata trasferita nei fondi dei crediti non performanti. Le posizioni debitorie erano legate ad investimenti mobiliari ed immobiliari, regolarmente onorate ed estinte da diversi anni con regolare pagamento. L’evidenza dei fatti – sottolinea - era rilevabile anche dal documento che la Segreteria di Stato alle Finanze ha consegnato ai gruppi consiliari e che in maniera falsata e fuorviante è stata pubblicata. Non ho ad oggi alcun debito verso istituti di credito”, riferisce Gianmarco Marcucci chiedendo precisa smentita di quanto pubblicato, con lo stesso risalto assegnato alla notizia non veritiera, riservandosi al contrario le opportune azioni di tutela.
Il Segretario Celli non entra nel merito della presunta fuga di notizie riservate, ma dice: "Chi si è reso responsabile di una eventuale divulgazione dei nomi agli organi di stampa ne risponderà". Rivendica invece l'importanza dell'atto di trasparenza compiuto dal Governo.
Nel video l'intervista a Simone Celli, Segretario di Stato Finanze
Il Segretario Celli non entra nel merito della presunta fuga di notizie riservate, ma dice: "Chi si è reso responsabile di una eventuale divulgazione dei nomi agli organi di stampa ne risponderà". Rivendica invece l'importanza dell'atto di trasparenza compiuto dal Governo.
Nel video l'intervista a Simone Celli, Segretario di Stato Finanze
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