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Luca Della Balda scrive ai vertici di Libera: "Rinuncio alla difesa di Daniele Guidi"

La lettera integrale indirizzata al presidente Dalibor Riccardi e al segretario Matteo Ciacci in cui il legale - e prossimo consigliere del partito - spiega le motivazioni che l'hanno portato a questa decisione

18 lug 2024
Luca Della Balda scrive ai vertici di Libera: "Rinuncio alla difesa di Daniele Guidi"

Con una lettera al presidente e al segretario di Libera, l'avvocato e prossimo consigliere Luca Della Balda rinuncia alla difesa di Daniele Guidi nel processo "caso titoli" per evitare al partito- scrive - "l’imbarazzo che potrebbe destare tale mio duplice ruolo".

Di seguito la lettera indirizzata a Dalibor Riccardi e Matteo Ciacci

Facendo seguito al colloquio informale della scorsa settimana, Vi comunico che, dopo una approfondita riflessione, ho deciso di rinunciare al mandato professionale conferitomi dal sig. Daniele Guidi nell’ambito dei procedimenti penali pendenti a suo carico in San Marino. Ho maturato tale sofferta decisione, non tanto perché l’assunzione del mandato professionale (che peraltro mi era stato conferito prima ancora che io accettassi la proposta formulatami di candidarmi nella lista elettorale di Libera) integri profili di incompatibilità giuridica (lo stesso Ordine degli Avvocati, da me interpellato, ha confermato la piena liceità della mia condotta, non dovendosi mai confondere la figura del difensore in un processo penale con il proprio cliente), quanto piuttosto per dimostrare, con i fatti, la mia disponibilità a sacrificare i miei interessi personali per il bene comune del partito che sono prossimo a rappresentare in Consiglio Grande e Generale, essendo a tutti nota la posizione di Libera nei confronti della “galassia Banca CIS” e l’imbarazzo che potrebbe destare tale mio duplice ruolo. Tengo, tuttavia, a precisare alcuni punti che ritengo opportuni per tracciare un quadro completo della situazione e, in particolare, della mia figura. Io, sino all’assunzione del mandato difensivo nel procedimento penale noto come “caso titoli”, non ho mai intrattenuto rapporti professionali e/o di amicizia con Guidi, Grandoni e Banca CIS. Anzi, a dire il vero, ho in più occasioni assunto mandati per cause civili contro BANCA CIS e i suoi esponenti ed in una occasione ho persino presentato un esposto penale per condotte ritenute illecite da parte di funzionari di Banca CIS. Last but not least tra i depositi bancari ex Banca CIS convertiti nelle obbligazioni “a babbo morto” figurano qualche centinaia di migliaia di euro di un mio stretto familiare, parte dei quali erano destinati al pagamento degli studi ed al mantenimento di mia figlia. Quanto alla circostanza (anch’essa enfatizzata su alcuni articoli comparsi sul web) che all’interno del mio studio legale collabori Simone Celli, tengo a precisare che quest’ultimo era stato mio dipendente ancor prima di dedicarsi alla carriera politica e che, allorquando egli ha assunto il prestigioso incarico di Segretario di Stato alle Finanze, io non ho più avuto contatti e/o collaborazioni di alcun tipo. Solamente 4 anni fa, una volta uscito dalla politica, sapendo che nei suoi confronti era stata fatta “terra bruciata”, ho proposto io a Simone di tornare a lavorare nel mio studio. Quanto sopra lo riferisco solo per farvi comprendere che il sottoscritto non può di certo definirsi come una persona che “sale sul carro dei vincitori”, al contrario, ho la tendenza innata ad aiutare le persone nei momenti di difficoltà. E’ stato questo il motivo principale che mi ha indotto a suo tempo ad accettare la difesa di Daniele Guidi, il quale, come qualsiasi persona ha il diritto costituzionalmente garantito di essere difeso in ogni ordine e grado. Spero che il mio gesto venga favorevolmente accolto e, una volta per tutte, si spengano le sterili polemiche e ci si concentri su ciò che realmente è utile al Paese ed ai nostri concittadini, nel cui interesse dobbiamo portare avanti il nostro progetto politico. Un caro saluto.

Luca Della Balda


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