Al Cairo Israele ribalta il tavolo, rifiuta le richieste palestinesi, compresa quella sulla libera circolazione tra Gaza e Cisgiordania, e torna sugli aerei per continuare il crimine.
C’è fretta, questa volta non ci si accontenta della tattica, ma si punta alla sostanza.
Decenni di occupazione militare del territorio palestinese cominciano a farsi sentire economicamente e ora si attende nervosamente che l’Occidente in qualche modo dia l’ok per fare piazza pulita quanto prima.
Obama invece continua nella politica del doppio binario e, mentre da un lato chiede il “cessate il fuoco”, dall’altro finanzia il massacro fornendo migliaia di tonnellate di carburante per i bombardieri israeliani che altrimenti dovrebbero rimanere al suolo.
L’Europa, chiusa in un denso silenzio responsabile, sotterra i suoi valori e osserva la disumanizzazione di un intero popolo senza battere ciglio.
"Dobbiamo uccidere tutte le madri palestinesi in modo che non diano vita a nuovi piccoli serpenti terroristi. Loro sono tutti terroristi ed il loro sangue deve essere versato sulle nostre mani"
Queste parole incredibili non vengono da un cervello in tilt ma da una nota parlamentare israeliana.
"Questo è il nostro Paese, compresa Gaza, non ci sono due Stati, non ci sono due Popoli.
C’è un solo Stato per un solo Popolo."
Parole del vicepresidente del Parlamento israeliano.
Si potrebbe andare avanti per molto, ma non mi diverte scrivere per i lettori brutalità fuori dal mondo degli esseri umani.
I media, dopo aver ridotto all’osso le ragioni dei Palestinesi si appellano alla pace: ma qual è la pace giusta?
Sicuramente quella che non può fare a meno di un concetto fondamentale: la giustizia.
Una pace senza giustizia è un esercizio retorico destinato a un misero fallimento.
La giustizia in questo caso è tale se riconosce e rispetta i diritti di tutti e non solo di chi esercita il monopolio della forza.
I Palestinesi, a rischio della propria vita producono ottime fragole, ma Israele ancora una volta preferisce il sangue alle fragole palestinesi.
Comunicato stampa Luciano Moretti (Sinistra Unita)
C’è fretta, questa volta non ci si accontenta della tattica, ma si punta alla sostanza.
Decenni di occupazione militare del territorio palestinese cominciano a farsi sentire economicamente e ora si attende nervosamente che l’Occidente in qualche modo dia l’ok per fare piazza pulita quanto prima.
Obama invece continua nella politica del doppio binario e, mentre da un lato chiede il “cessate il fuoco”, dall’altro finanzia il massacro fornendo migliaia di tonnellate di carburante per i bombardieri israeliani che altrimenti dovrebbero rimanere al suolo.
L’Europa, chiusa in un denso silenzio responsabile, sotterra i suoi valori e osserva la disumanizzazione di un intero popolo senza battere ciglio.
"Dobbiamo uccidere tutte le madri palestinesi in modo che non diano vita a nuovi piccoli serpenti terroristi. Loro sono tutti terroristi ed il loro sangue deve essere versato sulle nostre mani"
Queste parole incredibili non vengono da un cervello in tilt ma da una nota parlamentare israeliana.
"Questo è il nostro Paese, compresa Gaza, non ci sono due Stati, non ci sono due Popoli.
C’è un solo Stato per un solo Popolo."
Parole del vicepresidente del Parlamento israeliano.
Si potrebbe andare avanti per molto, ma non mi diverte scrivere per i lettori brutalità fuori dal mondo degli esseri umani.
I media, dopo aver ridotto all’osso le ragioni dei Palestinesi si appellano alla pace: ma qual è la pace giusta?
Sicuramente quella che non può fare a meno di un concetto fondamentale: la giustizia.
Una pace senza giustizia è un esercizio retorico destinato a un misero fallimento.
La giustizia in questo caso è tale se riconosce e rispetta i diritti di tutti e non solo di chi esercita il monopolio della forza.
I Palestinesi, a rischio della propria vita producono ottime fragole, ma Israele ancora una volta preferisce il sangue alle fragole palestinesi.
Comunicato stampa Luciano Moretti (Sinistra Unita)
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