Sono già passati 32 anni dal massacro di Sabra e Shatila come Deir Yassin, o Jenin dispersi nel silenzio di un Occidente che chiude gli occhi quando il carnefice si chiama Israele.
Crimini vecchi e nuovi in un vortice inarrestabile che poggia sull’impunità degli assassini.
Ha senso ricordare un crimine della portata e crudeltà come quello di Sabra e Shatila?
Finché non ci sarà giustizia avrà senso ricordare, lo dobbiamo ai martiri e alla popolazione dei campi profughi palestinesi .
I sopravvissuti al nuovo carnaio di Gaza non si limitano al solo ricordo, chiedono che la legalità internazionale valga anche per loro.
Se vogliamo che la celebrazione del “giorno del ricordo e della memoria universale” non si riduca a un rito senza senso non chiudiamo gli occhi.
Comunicato stampa di Luciano Moretti (Su)
Crimini vecchi e nuovi in un vortice inarrestabile che poggia sull’impunità degli assassini.
Ha senso ricordare un crimine della portata e crudeltà come quello di Sabra e Shatila?
Finché non ci sarà giustizia avrà senso ricordare, lo dobbiamo ai martiri e alla popolazione dei campi profughi palestinesi .
I sopravvissuti al nuovo carnaio di Gaza non si limitano al solo ricordo, chiedono che la legalità internazionale valga anche per loro.
Se vogliamo che la celebrazione del “giorno del ricordo e della memoria universale” non si riduca a un rito senza senso non chiudiamo gli occhi.
Comunicato stampa di Luciano Moretti (Su)
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