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Mancato accoglimento dell'interpellanza su trasparenza, i firmatari non si fermano

4 set 2014
Mancato accoglimento dell'interpellanza su trasparenza, i firmatari non si fermano
Mancato accoglimento dell'interpellanza su trasparenza, i firmatari non si fermano
La questione della massima trasparenza delle istituzioni, in ragione anche dei gravissimi sospetti da cui è toccata la politica, si pone oggi come improrogabile. Con questa convinzione il 30 luglio scorso abbiamo depositato un'interpellanza sulle eventuali posizioni debitorie dei membri del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato. Chi è debitore, si sa, viene a trovarsi in uno stato di fragilità e, in alcuni casi, di possibile ricattabilità; il debito, inoltre, è un importante indicatore di accertamento fiscale.

Nell'interpellanza vengono dunque indicati tre possibli obiettivi: 1) sottoporre i membri della Commissione d'inchiesta Cassa di Risparmio - considerato il ruolo di grande interesse pubblico svolto dall'istituto e la delicatezza della vicenda - a una dichiarazione giurata scritta che escluda la presenza di interessi o condizionamenti, sia dirett che indiretti, nei confronti della stessa; 2) introdurre una modifica alla legge elettorale affinché venga previsto l'obbligo per i candidati alle elezioni politiche di presentare oltre alla dichiarazione dei redditi anche il profilo dell'eventuale posizione debitoria, sia verso istituti finanziari che verso lo Stato (come per esempio nel caso della monofase); 3) invitare i membri del Consgilio Grande e Generale e del Congresso di Stato a presentare la propria posizione debitoria al 31 dicembre 2013.

Stamani ci è stato comunicato che l'Ufficio di Segretaria del Consiglio Grande e Generale ha ritenuto di non accogliere l'interpellanza in quanto "il contenuto della stessa non fa riferimento ad atti di governo", ovvero "il governo non ha compenteza". Posto che il governo - nostro malgrado - ha competenza su tutto, posto anche che l'obiezione su un piano prettamente formale può ritenersi sensata, altrettanto non può ritenersi su un piano politico. Non si capisce, infatti, perché il Congresso di Stato non dovrebbe avere competenza su questioni che riguardano le istituzioni, il loro funzionamento e la loro credibilità. Abbiamo chiesto pertanto all'Ufficio di Segreteria di indicarci per iscritto secondo quali norme lo stesso abbia preso la sua decisone.

Ad ogni modo non ci lasceremo certo scoraggiare per così poco: così come avevamo già anticipato nella stessa interpellanza, ribadiamo il nostro impegno ad individuare gli strumenti più opportuni affiché gli obiettivi preposti possano comunque essere raggiunti.

Comunicato stampa Elena Tonnini

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