Lo definiscono un “successo strepitoso”, “una vittoria storica”. Nei numeri – 9274 sì, 800 in più di quelli necessari –; nel dato politico sotteso al voto, per un rapporto mutato tra politica e cittadinanza e che richiama entrambi ad una maggiore responsabilità.
“Un percorso che si completa e un volere della cittadinanza che trova risposta” dice Lazzaro Rossini, ricordando come le proposte contemplate nel quesito fossero già espresse nella legge di iniziativa popolare del 2011. Vinto il referendum per l'abolizione del quorum, il comitato non si scioglie, anzi, rilancia il proprio agire e la propria battaglia nel gruppo “cittadini Spacca Quorum”
Proposte che verranno formalizzate e presentate a breve alla Reggenza. 9 punti, 9 suggerimenti verso l'elaborazione della norma che recepirà i contenuti del referendum. Li spiega Riccardo Mularoni come proposte – dice – “a garanzia dei diritti e della volontà popolare”.
In testa i punti che hanno ispirato lo stesso quesito: abolizione del quorum e semplificazione della raccolta firme. Si chiede poi una definizione più chiara delle tematiche che possano o meno essere oggetto di referendum per la sua ammissibilità. Chiarezza nella definizione della rappresentatività dei comitati referendari, chiedendo di applicare la stessa soglia di sbarramento adottata per le liste nelle elezioni politiche al numero delle firme valide necessarie per la presentazione del quesito. Modifiche ai tempi della campagna elettorale: 30 giorni quelli ritenuti necessari per meglio spiegare il quesito referendario, fermando a 15 giorni la sola propaganda. Tempi troppo ristretti anche nelle tribune referendarie, per cui si chiede di limitare la partecipazione ai soli comitati e non alle forze politiche. Voto elettronico quale sistema sicuro e democratico, proponendo di fare di ogni 25 marzo, festa dell'Arengo, la giornata di voto referendario, nell'ottica di incentivarne l'uso, quale strumento di democrazia diretta.
Nel video, l'intervista a Fabrizio Perrotto
“Un percorso che si completa e un volere della cittadinanza che trova risposta” dice Lazzaro Rossini, ricordando come le proposte contemplate nel quesito fossero già espresse nella legge di iniziativa popolare del 2011. Vinto il referendum per l'abolizione del quorum, il comitato non si scioglie, anzi, rilancia il proprio agire e la propria battaglia nel gruppo “cittadini Spacca Quorum”
Proposte che verranno formalizzate e presentate a breve alla Reggenza. 9 punti, 9 suggerimenti verso l'elaborazione della norma che recepirà i contenuti del referendum. Li spiega Riccardo Mularoni come proposte – dice – “a garanzia dei diritti e della volontà popolare”.
In testa i punti che hanno ispirato lo stesso quesito: abolizione del quorum e semplificazione della raccolta firme. Si chiede poi una definizione più chiara delle tematiche che possano o meno essere oggetto di referendum per la sua ammissibilità. Chiarezza nella definizione della rappresentatività dei comitati referendari, chiedendo di applicare la stessa soglia di sbarramento adottata per le liste nelle elezioni politiche al numero delle firme valide necessarie per la presentazione del quesito. Modifiche ai tempi della campagna elettorale: 30 giorni quelli ritenuti necessari per meglio spiegare il quesito referendario, fermando a 15 giorni la sola propaganda. Tempi troppo ristretti anche nelle tribune referendarie, per cui si chiede di limitare la partecipazione ai soli comitati e non alle forze politiche. Voto elettronico quale sistema sicuro e democratico, proponendo di fare di ogni 25 marzo, festa dell'Arengo, la giornata di voto referendario, nell'ottica di incentivarne l'uso, quale strumento di democrazia diretta.
Nel video, l'intervista a Fabrizio Perrotto
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