Nel loro primo discorso di saluto, i Capitani Reggenti si appellano ad un clima sereno e disteso, troppo spesso assente in questi anni nei dibattiti sulla giustizia. Invitano a toni rispettosi della dignità e onorabilità di Consiglieri e Istituzioni, “condizione imprescindibile – affermano - per garantire autorevolezza e una credibilità che poggia anche sulla capacità di corrispondere alla fiducia e alle aspettative che i cittadini hanno riposto in tutti coloro che quelle stesse istituzioni rappresentano”. Impossibile non parlare delle sfide future, legate a doppio filo alla pandemia, con uno sguardo all'impegno e alla professionalità che devono essere sostenute dal più grande senso di responsabilità nel rispettare regole e adottare misure indispensabili a contrastare la diffusione del virus. E in un contesto globale di recessione è altrettanto fondamentale – dicono i Capi di Stato - che si compia ogni azione per un rapido e solido rilancio economico.
Poi, l'invito ad un confronto per migliorare l'efficienza dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Torna anche l'appello al dialogo, tanto desiderato ma di rado realizzato concretamente. “Il confronto, soprattutto in quest’epoca storica ed in questa parte del mondo, è spesso visto dagli attori politici come un atto di debolezza” – afferma la Reggenza. “Invece il confronto, quello vero, è un atto di valoroso coraggio che denota forza interiore”. Infine, torna il richiamo alla sammarinesità, concetto che dà il senso di appartenenza ad un popolo che ha tanto amato e continua ad amare visceralmente la sua libertà e la sua indipendenza, al punto da difenderla nei secoli con difficoltà, ma costantemente, e mostrarla anche oggi come una bandiera a tutti le genti della terra.
Leggi il discorso integrale dei Capitani Reggenti Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini