La fratellanza sammarinese di New York chiede una nuova legge elettorale e punta il dito contro i legislatori sostenendo che nell’anno in cui si celebra il 60° anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, che all’articolo 1 sancisce che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali, San Marino si pone in controtendenza.
“La nuova legge elettorale - sostengono - ha suddiviso i sammarinesi in cittadini di serie A, che hanno tutti i diritti, e di serie B, che con le nuove norme di voto vengono dimezzati nella dignità e nel diritto. In particolare l’articolo 13, relativo alla residenza, è in netta violazione - dice la comunità newyorchese - con la carta dei diritti”.
La Fratellanza propone una soluzione: solo voto di lista per residenti e non, riorganizzazione delle associazioni, risoluzione comune e ricorso eventuale al Collegio dei garanti ed al Consiglio d’Europa.
Entrambe le coalizioni sembrano disposte a ragionare sul problema. “E’ positivo che la comunità di New York faccia proposte su questo tema - afferma il segretario del Pdcs Pasquale Valentini - sicuramente va aperto un confronto che coinvolga tutti”; ma la Fratellanza sembra proporre un’uguaglianza al ribasso: meno diritti per tutti. In realtà bisogna affrontare globalmente il problema, in tutti i suoi aspetti: parità dei diritti; possibilità di votare a prescindere dalle condizioni economiche; regolamentazione del rapporto tra peso del voto dei residenti all’estero e in Patria. “E’ nostra intenzione – conclude Valentini – affrontare al più presto questo dibattito”.
Anche l’opposizione ritiene indispensabile un dialogo il più possibile allargato. “La richiesta di una nuova legge elettorale – dice il segretario dei DdC Giovanni Lonfernini – non ci coglie di sorpresa; la Consulta dell’ottobre scorso aveva giudicato negativamente la legge elettorale. Riforme e Libertà, nei prossimi giorni, invierà una lettera all’Ufficio di Presidenza della Consulta per chiedere un incontro ufficiale, nel corso del quale affrontare tutte queste problematiche”.
Gianmarco Morosini
“La nuova legge elettorale - sostengono - ha suddiviso i sammarinesi in cittadini di serie A, che hanno tutti i diritti, e di serie B, che con le nuove norme di voto vengono dimezzati nella dignità e nel diritto. In particolare l’articolo 13, relativo alla residenza, è in netta violazione - dice la comunità newyorchese - con la carta dei diritti”.
La Fratellanza propone una soluzione: solo voto di lista per residenti e non, riorganizzazione delle associazioni, risoluzione comune e ricorso eventuale al Collegio dei garanti ed al Consiglio d’Europa.
Entrambe le coalizioni sembrano disposte a ragionare sul problema. “E’ positivo che la comunità di New York faccia proposte su questo tema - afferma il segretario del Pdcs Pasquale Valentini - sicuramente va aperto un confronto che coinvolga tutti”; ma la Fratellanza sembra proporre un’uguaglianza al ribasso: meno diritti per tutti. In realtà bisogna affrontare globalmente il problema, in tutti i suoi aspetti: parità dei diritti; possibilità di votare a prescindere dalle condizioni economiche; regolamentazione del rapporto tra peso del voto dei residenti all’estero e in Patria. “E’ nostra intenzione – conclude Valentini – affrontare al più presto questo dibattito”.
Anche l’opposizione ritiene indispensabile un dialogo il più possibile allargato. “La richiesta di una nuova legge elettorale – dice il segretario dei DdC Giovanni Lonfernini – non ci coglie di sorpresa; la Consulta dell’ottobre scorso aveva giudicato negativamente la legge elettorale. Riforme e Libertà, nei prossimi giorni, invierà una lettera all’Ufficio di Presidenza della Consulta per chiedere un incontro ufficiale, nel corso del quale affrontare tutte queste problematiche”.
Gianmarco Morosini
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