“Le generazioni future non si vergogneranno di noi”, ha detto la radio di Syriza subito dopo la vittoria: un “no” potente del popolo greco all'austerità. Il difficile però arriva adesso. Tsipras dice di puntare ad un accordo rapido con i creditori, consapevole del fatto che il sistema finanziario è ormai vicino al collasso. Una mossa è già stata fatta: Bruxelles non potrà più utilizzare l'alibi Varoufakis, per bloccare le trattative. Il carismatico ministro alle finanze – inviso all'establishment europeo – si è dimesso, spiazzando tutti. Al suo posto Euclid Tsakalotos: attuale capo del team di negoziatori. Ma la posizione della Merkel non cambia. “Al momento – ha detto il portavoce della Cancelliera, che oggi si incontra con Hollande - non ci sono i presupposti per nuove trattative su altri programmi di aiuto”. Gelido anche Schaeuble, che esclude un confronto sul taglio del debito: la più decisiva delle richieste di Tsipras. Sviluppi sono attesi domani, quando si terranno l'Eurogruppo e un Vertice UE, al quale parteciperà anche Draghi. Giornata molto difficile per le Borse, ma non catastrofica, come si temeva. Nel frattempo il Governo greco afferma che il limite di prelievo giornaliero di 60 euro, agli sportelli automatici, sarà mantenuto almeno sino a venerdì 10 giugno, se la BCE manterrà stabile il livello di liquidità di emergenza.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
Riproduzione riservata ©