Che questa crisi si risolverà con le elezioni è cosa ovvia. Ma il quando dipende dal come si arriverà all'appuntamento con le urne. E, al momento, la scelta sembra essere tutta nelle mani del Psd. Due, infatti, gli scenari che la politica sta delineando pur nell'incertezza più assoluta. Elezioni a breve termine, dopo aver varato un bilancio meramente contabile, oppure al voto all'inizio del prossimo anno dopo aver portato in Aula un bilancio politico, definito da quella che sarà una delle coalizioni in gara. Lunedì sera ci sarà la prima riunione di maggioranza - Alleanza Popolare compresa - del dopo crisi. Martedì, sul tavolo del Congresso di Stato arriveranno le dimissioni di Antonella Mularoni. I più danno per certo che saranno accettate e che le sue deleghe saranno prese in carico da uno o più Segretari di Stato. Questa opzione, che non prevede la nomina di un nuovo membro di governo, e relativo voto di fiducia, permetterebbe a quel che resta della maggioranza di andare avanti per 3 mesi. La Dc, che ha già detto no alle ammucchiate, sembra accarezzare quest'ultima ipotesi per rinsaldare quel che resta di Bene Comune con il partito socialista. La proposta di Ap all'Unità Nazionale piace a mezzo Psd: "ci sono priorità urgentissime come la sicurezza del sistema bancario e dei conti pubblici", ha ricordato Marina Lazzarini. Ma c'è anche l'ala socialista che vorrebbe proseguire la collaborazione di governo con il pdcs, magari allargandola a tutta Ssd. La palla adesso è nelle mani del Psd che dovrà decidere da che parte lanciarla. Quella che sta per aprirsi sarà quindi una settimana decisiva per capire quando e come si andrà alle elezioni.
Sonia Tura
Sonia Tura
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