RF riaccende i riflettori sulla proposta di una nuova Commissione d'inchiesta su Banca Cis. Tentativo che il partito, già ieri, aveva definito “maldestro, fuori tempo e collegato ad ambienti politici e centri di potere in vena di rivalse personali, teso a mettere i dirigenti di Repubblica Futura sul banco degli imputati giudiziari e politici”. La Commissione di inchiesta su Banca Cis – ricorda RF - è già stata fatta ed è terminata con una lunga relazione firmata da tutti i commissari, senza che emergesse nulla che provasse un coinvolgimento dei propri esponenti nella vicenda.
Il partito parla di fallimentare e rocambolesco tentativo di insinuare dubbi su una forza politica che non ha mai avuto alcun ruolo nelle vicende che hanno portato discredito al paese. Riaccende i riflettori su Banca Centrale, sul tentativo da parte della Presidente “di far ricadere sul Governo la responsabilità del finanziamento concesso al Cis, avvenuto con l’approvazione del Consiglio Direttivo di BCSM, da lei presieduto”. La Presidente – continua la nota - chiese al CCR una ratifica a quel finanziamento, ratifica che i membri del Comitato Credito e Risparmio e del Comitato per la Stabilità Finanziaria rifiutarono all'unanimità.
Quello che accadde in seguito all’interno di Banca Centrale – prosegue RF - fu poi un fatto gravissimo, che portò addirittura l’avvocato verbalizzante del Consiglio Direttivo a rassegnare le dimissioni: gli fu infatti chiesto di cambiare il verbale, sostituendo la parola “ratifica” con “presa d’atto”. Anche quel finanziamento al Cis partì. “Il resto è storia, i documenti ufficiali raccontano la verità per noi”. Ed oggi Repubblica Futura si chiede se le pressioni che allora spinsero l’avvocato verbalizzante a dimettersi siano della stessa natura di quelle che hanno portato Giacomo Volpinari a dimettersi dal Consiglio Direttivo. Se questo è il clima all’interno della Banca Centrale - conclude RF - c’è da preoccuparsi.