L'Ufficio di Presidenza si riunisce per oltre tre ore, le telecamere di Rtv non sono ammesse. E' una seduta impegnativa, in cui vengono affrontate questioni normative oltre che politiche. La legislatura va avanti, con la maggioranza che fuga dubbi di legittimità: “Nessuna forzatura” – chiarisce Rossano Fabbri - “Non si è dimesso l'intero Governo ma ci troviamo di fronte all'uscita di due Segretari, disciplinata dalle leggi Costituzionale e Qualificata sul Congresso di Stato”.
Nell'opposizione restano però forti perplessità, c'è chi parla di vulnus normativo. La coalizione Domani in Movimento, ad esempio, si presenta ad oggi “spacchettata”, con una parte al Governo e l'altra all'opposizione. Per Grazia Zafferani non si rispetta l'elettorato, dato che i cittadini “hanno votato una coalizione che non esiste più. Questa maggioranza – dice - non è legittimata”. Non condivide Maria Luisa Berti: “Nulla vieta che si possa proseguire con questa maggioranza. L'iter – ribadisce - è rispettoso delle leggi attualmente in vigore. Non c'è alcun profilo di illegittimità”.
Il Consiglio è stato convocato per tre giorni: da lunedì a mercoledì. In agenda le dimissioni dei Segretari Tonnini e Ciavatta. Nello stesso comma sono previsti dibattito e presa d'atto. Formulazione che non piace ad Eva Guidi che parla di mancanza di chiarezza nel non aver indicato gli elementi politici alla base della crisi in atto, ovvero il ritiro della delegazione di Rete da maggioranza e Governo. “Così – accusa – si vuole minimizzare”. Seguirà l'aggiornamento delle composizioni di Sindaci di Governo e Commissioni. Il Consiglio sarà il primo banco di prova della nuova maggioranza che può contare su 33 voti, considerando anche quello di Marco Nicolini.