Si alza fiera la bandiera di San Marino, con l’ inno a sottolineare la voglia di riscatto di una Repubblica che sembra intravvedere la luce alla fine del tunnel. L’ Oratore ufficiale, un Ministro italiano, ne è la prova. Così come il messaggio augurale del Presidente Napolitano. A Palazzo Valloni il saluto del Corpo Diplomatico e Consolare. L’ Ambasciatore Giorgio Marini, in qualità di vice decano, legge l’ allocuzione del Nunzio apostolico. Mons Giuseppe Bertello è assente, è in Vaticano dove assume la carica di Governatore. Il 6 ottobre si congederà da San Marino. Poi il primo discorso dei Capitani Reggenti. Con uno sguardo oltre i confini ed uno più legato al territorio. Il corte reggenziale lascia il Valloni per dirigersi a Palazzo Pubblico. Al seguito circa cinquanta persone danno vita ad una forma di protesta civile e composta. Calata sul volto o appoggiata sulla testa, una maschera di colore bianco. “non siamo d’accordo con questa politica- dicono - chi per decenni ha avuto la responsabilità di comando, alla luce di quanto sta accadendo, con fatti di cronaca che minano la nostra autonomia e rispettabilità, non può rappresentare la cittadinanza di una Repubblica civile”. La cerimonia va avanti, a Palazzo Pubblico, dove c'è l' incontro con i Capitani Reggenti Berti e Tamagnini. Alla Basilica del Santo, l’ attenzione è per il Vescovo e la sua omelia, dopodiché Palazzo Pubblico torna protagonista. Con l’ orazione ufficiale e il giuramento dei Capitani Reggenti eletti nelle mani del Segretario agli interni, lo scambio del collare. In pochi secondi si condensano le emozioni, speranze, i propositi di un semestre, che vedrà al vertice Gabriele Gatti e Matteo Fiorini.
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