Hanno giurato fedeltà ed obbedienza alla Repubblica, alla sua costituzione, garantito di sostenere e difendere la libertà con tutte le forze, di osservare gli Statuti e i Decreti, sia antichi che nuovi, di dare il proprio voto solamente a coloro che riterranno abili, fedeli ed idonei a prestar buon servigio alla Repubblica. Una formula di giuramento che affonda le radici nella storia di questo Paese, modificata nel 1993 per consentire a chi lo volesse, di giurare sul proprio onore anziché sopra i Santi Vangeli. Così c’è stato chi ha posto la propria mano destra sui Vangeli, chi invece l’ha portata al cuore e chi, in un solo caso, ha optato per tutte e due le formule: una mano al cuore e subito dopo sui Vangeli. Da oggi i 60 consiglieri della Repubblica lo sono a tutti gli effetti. La relazione della Giunta permanente per le Elezioni ha convalidato l’esito elettorale, portato minimi aggiustamenti, dopo aver valutato una per una le schede contestate, appena tre, a dire il vero, esaminato i ricorsi presentati, 6 in totale. Tutto regolare, nessuna modifica che potesse determinare cambiamenti né alle liste e neppure ai singoli candidati. 774 le schede bianche e nulle, 22.041 quelle valide. Il Consiglio Grande e Generale ne ha preso atto e proclamato eletti i consiglieri in base ai risultati della consultazione del 4 giugno. Da oggi il parlamento è operativo e si comincia a parlare della formazione del nuovo governo. Convocate dalla Reggenza le forze politiche per le consultazioni già per domani. Si parte alle 9 con i Sammarinesi per la Libertà e si chiude alla 17 e 15 con la Democrazia Cristiana, in mezzo, a distanza di 45 minuti l’una all’altra le delegazioni di Alleanza Nazionale, Popolari, Noi Sammarinesi, Nuovo Partito Socialista, Sinistra Unita, Alleanza Popolare e Partito dei Socialisti e dei Democratici. Poi, sentiti i pareri e valutato chi possa avere maggiori probabilità di riuscita, la Reggenza provvederà all’affidamento del mandato esplorativo. Da quel momento le consultazioni vedranno protagonisti invece i partiti fino allo scioglimento della riserva, che i titolari del mandato comunicheranno ai Capi di Stato. In quel momento il mandato per la formazione del governo diventerà definitivo e si procederà alla formalizzazione della coalizione.
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