La visita ufficiale di Huy Liangyu riveste un significato politico di eccezionale rilevanza. E’ infatti la testimonianza concreta della considerazione che la grande Repubblica popolare cinese ha per la piccola Repubblica di San Marino. Nei rapporti bilaterali tra i due stati, elevati a livello ufficiale 36 anni fa, l’incontro odierno è una delle tappe piu’ significative anche perché mai, in precedenza, il governo di Pechino era stato rappresentato a San Marino a livelli così alti.
Huy Liangluy, con una qualificata e folta delegazione politica al seguito, è arrivato a Palazzo Pubblico alle 9,30 e pochi minuti dopo, nella sala del Consiglio Grande e Generale ha avuto luogo l’udienza pubblica dei Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Alessandro Mancini.
Presentando ai Capi di Stato la delegazione cinese, il segretario di stato alle Finanze Stefano Macina ha sottolineato che la firma dell’accordo bilaterale apre le porte ad un interscambio economico commerciale ancora più dinamico e produttivo per entrambi e pone le condizioni di reciproco vantaggio, di uguaglianza tra le parti e di maggiori possibilità di servizi, contatti e scambi.
La Reggenza ha ricordato l’eccellente tradizione dei rapporti tra i due stati, menzionando altri due accordi già operativi da tempo tra i due paesi: uno in materia culturale, l’altro sull’abolizione dei visti di ingresso per scopi turistici. Sottolineate anche le collaborazioni in ambito filatelico, sportivo, artistico. I Capi di Stato hanno espresso ammirazione per le straordinarie trasformazioni economiche e sociali in atto in Cina: un processo al quale anche l’imprenditoria sammarinese presta molta attenzione in considerazione delle potenzialità del mercato cinese in cui già operano alcune aziende del Titano. Il dialogo tra culture, civiltà e religioni – ha affermato la Reggenza – stimola la collaborazione e arrichisce la convivenza. Cina e San Marino sono anche unite dalla comune visione di un ordine internazionale fondato sulle Nazioni Unite.
Il vice primo ministro Huy Liangyu ha espresso ammirazione per la storia sammarinese e per la capacità di San Marino di operare positivamente negli affari internazionali. Il rapporto di uguaglianza tra San Marino e Cina – nonostante siano paesi tanto lontani e diversi per superificie territoriale e popolazione – è – secondo Huy Liangyu – un esempio per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra piccoli e grandi paesi. “Apprezziamo altamente il governo sammarinese per il fatto – ha poi sottolineato – che insiste sin dall’inizio sul principio di Una Sola Cina e appoggia la posizione cinese sui grandi temi internazionali, fra cui la riforma delle Nazioni Unite". Huy Liangyu ha anche espresso l’auspicio che arrivi presto da San Marino la conferma della presenza all’Expo 2010 che si terrà a Shangai.
Conclusa l’udienza ufficiale le delegazioni politiche sono salite nella sala del Congresso di Stato per la firma dell’accordo di commercio e di cooperazione economica apposta per la Cina dal viceministro del commercio Yu Guangzhou e per San Marino dal segretario di stato Stefano Macina
Huy Liangluy, con una qualificata e folta delegazione politica al seguito, è arrivato a Palazzo Pubblico alle 9,30 e pochi minuti dopo, nella sala del Consiglio Grande e Generale ha avuto luogo l’udienza pubblica dei Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Alessandro Mancini.
Presentando ai Capi di Stato la delegazione cinese, il segretario di stato alle Finanze Stefano Macina ha sottolineato che la firma dell’accordo bilaterale apre le porte ad un interscambio economico commerciale ancora più dinamico e produttivo per entrambi e pone le condizioni di reciproco vantaggio, di uguaglianza tra le parti e di maggiori possibilità di servizi, contatti e scambi.
La Reggenza ha ricordato l’eccellente tradizione dei rapporti tra i due stati, menzionando altri due accordi già operativi da tempo tra i due paesi: uno in materia culturale, l’altro sull’abolizione dei visti di ingresso per scopi turistici. Sottolineate anche le collaborazioni in ambito filatelico, sportivo, artistico. I Capi di Stato hanno espresso ammirazione per le straordinarie trasformazioni economiche e sociali in atto in Cina: un processo al quale anche l’imprenditoria sammarinese presta molta attenzione in considerazione delle potenzialità del mercato cinese in cui già operano alcune aziende del Titano. Il dialogo tra culture, civiltà e religioni – ha affermato la Reggenza – stimola la collaborazione e arrichisce la convivenza. Cina e San Marino sono anche unite dalla comune visione di un ordine internazionale fondato sulle Nazioni Unite.
Il vice primo ministro Huy Liangyu ha espresso ammirazione per la storia sammarinese e per la capacità di San Marino di operare positivamente negli affari internazionali. Il rapporto di uguaglianza tra San Marino e Cina – nonostante siano paesi tanto lontani e diversi per superificie territoriale e popolazione – è – secondo Huy Liangyu – un esempio per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra piccoli e grandi paesi. “Apprezziamo altamente il governo sammarinese per il fatto – ha poi sottolineato – che insiste sin dall’inizio sul principio di Una Sola Cina e appoggia la posizione cinese sui grandi temi internazionali, fra cui la riforma delle Nazioni Unite". Huy Liangyu ha anche espresso l’auspicio che arrivi presto da San Marino la conferma della presenza all’Expo 2010 che si terrà a Shangai.
Conclusa l’udienza ufficiale le delegazioni politiche sono salite nella sala del Congresso di Stato per la firma dell’accordo di commercio e di cooperazione economica apposta per la Cina dal viceministro del commercio Yu Guangzhou e per San Marino dal segretario di stato Stefano Macina
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