Il Greco ha stabilito l'arco temporale, valuterà le proposte entro il 31 marzo del prossimo anno, ed il respiro che dovrà caratterizzare la riforma dell'ordinamento giudiziario e del codice di procedura penale. I due progetti di riforma esposti in Commissione dal Dirigente del tribunale Giovanni Canzio accompagnato dal Segretario alla Giustizia Ugolini, andranno a modificare il quadro costituzionale. Cardine della riforma all'ordinamento giudiziario il rafforzamento dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura collegato alla responsabilità ed ai doveri dei giudici. Un principio che si riversa su composizione e funzione del Consiglio Giudiziario (che non sarà più plenario): continuerà ad essere presieduto dai Capitani Reggenti, ma non avrà più al suo interno politici in carica. I componenti, 8 (più il dirigente del tribunale, con ruolo di vice presidente ma senza diritto di voto) verranno eletti per la metà dal Consiglio Grande e Generale tra figure di spicco per curriculum o esperienza, mentre gli altri 4 saranno togati: 3 commissari della legge e 1 d'appello.
In questo nuovo assetto il Consiglio giudiziario diventerà anche organo di giudizio di primo grado delle azioni disciplinati nei confronti di chi esercita la giustizia: il nuovo assetto infatti non si imita confermare la responsabilità civile ma elenca doveri, illeciti disciplinari e le relative sanzioni per i giudici. Ai doveri ed ai diritti di un magistrato risponderà anche il Procuratore del Fisco, figura ibrida che non può essere di garanzia dal momento che in un processo sostiene l'accusa, sulla quale il gruppo di lavoro ha deciso al momento di non intervenire, in attesa di una riforma che coinvolga tutti i poteri. Per quanto riguarda il codice di Procedura Penale sarà impossibile arrivare all'appuntamento con il Greco, con la riforma completa ma il gruppo di lavoro su alcune linee guida per rispondere ad esigenze di garanzia, sulle misure cautelari (con l'introduzione di una sorta di riesame), sulla durata delle indagini e speditezza del processo. Prevede l'introduzione del patteggiamento come procedimento alternativo e l'implementazione del decreto penale di condanna. Una volta definite, le bozze saranno trasmesse al Congresso per poi seguire l'iter consiliare.