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A Palazzo Pubblico le quinte superiori dai Reggenti

10 dic 2008
L'udienza
L'udienza
“La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani deve la sua forza più grande - ha affermato la Reggenza - al fatto che nessuno Stato o nessuna comunità politica l’abbia formalmente contestata o disconosciuta. Ma c’è un grande divario tra l’affermazione solenne dei principi e la loro attuazione. A voi giovani – hanno concluso i Reggenti – il compito di fare vostro il messaggio della Dichiarazione, con la rinnovata speranza che una vera cultura dei diritti dell’uomo possa farsi strada”.
Al momento di riflessione, in questo 60° anniversario, sono intervenuti anche il segretario di Stato agli Esteri Antonella Mularoni e il segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura Romeo Morri. Antonella Mularoni ha espresso la convinzione che il nostro paese sia molto avanzato nel rispetto dei diritti umani e ha fatto cenno alla sua esperienza alla Corte Europea di Strasburgo.
Romeo Morri ha compiuto un excursus storico sull’evoluzione del concetto dei diritti umani che, nel documento del 1948 delle Nazioni Unite, trovano uno dei momenti più alti: allo stesso tempo un traguardo e un punto di partenza.
Augusto Barbera, membro del collegio garante della costituzionalità delle norme, ha sottolineato la grande civiltà della Dichiarazione dei Diritti dei cittadini – ovvero la costituzione sammarinese – che, unico caso al mondo, all’articolo 1 prevede la prevalenza, in caso di contrasto, delle norme del diritto internazionale sulle norme interne.
L’incontro si è concluso con un breve intervento di sei studenti. Uno per ciascuna delle classi che hanno partecipato all’iniziativa dopo aver svolto a scuola un lavoro specifico sulla Dichiarazione Universale.

Luca Salvatori

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