Quadro normativo certo; definizione dei terreni su cui il Parco Scientifico e Tecnologico San Marino Italia dovrà sorgere; un concorso di idee per la realizzazione di una struttura architettonicamente eco-sostenibile. Sono le tre condizioni – indicate dalla Segreteria di Stato per l'industria – da soddisfare per portare a termine il progetto PST entro il 31 dicembre 2015, per poi partire a gennaio 2016.
L'area individuata è quella di Ca' Montanaro. La proposta del Territorio ha già scatenato malumori, con le opposizioni pronte a dare battaglia per salvaguardare una zona naturalistica già oggetto in passato di tentativi speculativi. Su questo molte le domande anche in Commissione Finanze. “Il modello perseguito – rassicura Arzilli - è un progetto di Parco eco-compatibile, che si integri con la natura circostante”. Si tratta di terreni pubblici inalienabili quindi nel caso il progetto andasse in porto - si è detto - sarebbe un'operazione di locazione e non di vendita”.
"E' importante anche per noi capire l'orientamento istituzionale in merito al progetto, per lo sviluppo strategico di questa realtà che travalica ampiamente i confini di San Marino– dice Alessandro Giari, presidente dell'Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani, anch'egli presente in Aula. Italia e San Marino insieme per costruire un assetto di servizi che servono ad aumentare la competitività di un territorio (San Marino, Emilia Romagna, Marche) facendolo diventare più attrattivo in termini di investimenti. Si va verso la costruzione di un Parco multipolare – precisa - capace di unire la forza progettuale di San Marino all'esperienza di APSTI in questo campo. Senza sottovalutare le potenzialità di attrazione che il tutto può suscitare anche in Europa”.
Ovviamente servono risorse, ma è ancora prematuro parlare di costi: “Intanto – anticipa Arzilli - si lavora per un fondo di investimenti sammarinese che servirà a finanziare i progetti del Parco. Già fissato per la settimana prossima un incontro con esponenti del sistema bancario”. “Funziona nel frattempo l'incubatore d'impresa, il meccanismo più pratico di questo progetto” - dice la responsabile Valentina Vicari – le aziende insediate – 15 al momento, 10 d'incubazione fisica, 5 in virtuale - sono giovani ma promettono risultati a lungo termine anche grazie agli aiuti di cui possono godere. Tra i settori di attività: mecatronica, genomica, domotica, rilevamento aereo tramite droni. Buone le prospettive di crescita e miglioramento: ogni tre mesi, infatti, ogni azienda è portata a confrontarsi con esperti esterni sul proprio operato.
Nel video l'intervista a Marco Arzilli, segretario di Stato Industria.
sp
L'area individuata è quella di Ca' Montanaro. La proposta del Territorio ha già scatenato malumori, con le opposizioni pronte a dare battaglia per salvaguardare una zona naturalistica già oggetto in passato di tentativi speculativi. Su questo molte le domande anche in Commissione Finanze. “Il modello perseguito – rassicura Arzilli - è un progetto di Parco eco-compatibile, che si integri con la natura circostante”. Si tratta di terreni pubblici inalienabili quindi nel caso il progetto andasse in porto - si è detto - sarebbe un'operazione di locazione e non di vendita”.
"E' importante anche per noi capire l'orientamento istituzionale in merito al progetto, per lo sviluppo strategico di questa realtà che travalica ampiamente i confini di San Marino– dice Alessandro Giari, presidente dell'Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani, anch'egli presente in Aula. Italia e San Marino insieme per costruire un assetto di servizi che servono ad aumentare la competitività di un territorio (San Marino, Emilia Romagna, Marche) facendolo diventare più attrattivo in termini di investimenti. Si va verso la costruzione di un Parco multipolare – precisa - capace di unire la forza progettuale di San Marino all'esperienza di APSTI in questo campo. Senza sottovalutare le potenzialità di attrazione che il tutto può suscitare anche in Europa”.
Ovviamente servono risorse, ma è ancora prematuro parlare di costi: “Intanto – anticipa Arzilli - si lavora per un fondo di investimenti sammarinese che servirà a finanziare i progetti del Parco. Già fissato per la settimana prossima un incontro con esponenti del sistema bancario”. “Funziona nel frattempo l'incubatore d'impresa, il meccanismo più pratico di questo progetto” - dice la responsabile Valentina Vicari – le aziende insediate – 15 al momento, 10 d'incubazione fisica, 5 in virtuale - sono giovani ma promettono risultati a lungo termine anche grazie agli aiuti di cui possono godere. Tra i settori di attività: mecatronica, genomica, domotica, rilevamento aereo tramite droni. Buone le prospettive di crescita e miglioramento: ogni tre mesi, infatti, ogni azienda è portata a confrontarsi con esperti esterni sul proprio operato.
Nel video l'intervista a Marco Arzilli, segretario di Stato Industria.
sp
Riproduzione riservata ©