Nel 2012 il parco scientifico-tecnologico diventerà realtà. Le premesse ci sono tutte, così come i buoni auspici. Dalla visita in Repubblica del Ministro Romani, è emersa chiaramente la volontà di andare fino in fondo. Tre milioni di euro dall’Italia, due dal Titano: questa l’entità degli investimenti già stabiliti per il progetto. Nel frattempo comincia a prendere corpo anche il programma degli impegni più incipienti. A fine settembre il tavolo tecnico - composto dai due Governi, le Regioni Emilia Romagna e Marche, il Ministero italiano dell’Istruzione, Università e ricerca e l’Università di San Marino - si riunirà per definire in generale la questione, e arrivare così entro l’anno alla firma dell’accordo. Tra i punti chiave da discutere: la forma giuridica da conferire all’ente; la localizzazione - se in territorio italiano, sammarinese o a ridosso dei due - nonostante il Segretario Arzilli abbia già anticipato che sorgerà su terreni dello Stato; e poi, come poter accedere ai finanziamenti comunitari europei; in quali ambiti si concentrerà la ricerca. Tutte domande che si spera a breve possano trovare risposta. “Se ne parla da cinque anni. Era ora!” – tuona qualcuno dall’ambiente accademico, senza nascondere però il proprio compiacimento. Di certo è un passo in avanti concreto nel campo dei rapporti bilaterali. Proprio il fatto che l’Italia, alle prese con una manovra economica "lacrime e sangue", abbia deciso di stanziare dei soldi per l’iniziativa la dice lunga.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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