Patto e governo insieme per definire le prossime tappe operative. Ma a tenere banco è l’ultima sessione consiliare.
Sul tavolo la scaletta delle priorità e, soprattutto, l’impegno a discuterle all’interno dei singoli partiti della maggioranza, per evitare sorprese dell’ultima ora. Quello che è accaduto durante l’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale non poteva non lasciare il segno. Durante la sessione di giugno, il Patto vuole portare in Aula la ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio, la pubblica amministrazione – e in particolare questioni come il rinnovo del contratto e la stabilizzazione. Ma anche, e soprattutto la riforma fiscale. E qui la maggioranza fa sapere che ci sarà un approfondimento, dopo le critiche lanciate dai sindacati e la minaccia di uno sciopero generale. Insomma, dice il Patto, serve maggiore condivisione tra le forze che sostengono il governo. Perché a bruciare sono state soprattutto le defezioni interne. La maggioranza ricorda che l’ordine del giorno sulla vendita di immobili agli stranieri era figlio del tavolo di sviluppo economico e che quella proposta aveva ricevuto un consenso allargato anche in gran parte delle opposizioni. Ma è chiaro, dicono dal Patto, che se la maggioranza per prima non è in grado di garantire i suoi numeri, non può chiedere ad altri di farlo.
Sul tavolo la scaletta delle priorità e, soprattutto, l’impegno a discuterle all’interno dei singoli partiti della maggioranza, per evitare sorprese dell’ultima ora. Quello che è accaduto durante l’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale non poteva non lasciare il segno. Durante la sessione di giugno, il Patto vuole portare in Aula la ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio, la pubblica amministrazione – e in particolare questioni come il rinnovo del contratto e la stabilizzazione. Ma anche, e soprattutto la riforma fiscale. E qui la maggioranza fa sapere che ci sarà un approfondimento, dopo le critiche lanciate dai sindacati e la minaccia di uno sciopero generale. Insomma, dice il Patto, serve maggiore condivisione tra le forze che sostengono il governo. Perché a bruciare sono state soprattutto le defezioni interne. La maggioranza ricorda che l’ordine del giorno sulla vendita di immobili agli stranieri era figlio del tavolo di sviluppo economico e che quella proposta aveva ricevuto un consenso allargato anche in gran parte delle opposizioni. Ma è chiaro, dicono dal Patto, che se la maggioranza per prima non è in grado di garantire i suoi numeri, non può chiedere ad altri di farlo.
Riproduzione riservata ©