I 175 candidati delle 4 liste che compongono il Patto per San Marino, rappresentanti di Democrazia Cristiana, Alleanza Popolare, Lista della Libertà e Unione dei Moderati, si ritroveranno lunedì 6 ottobre per presentare ufficialmente il programma di governo. “Ci presentiamo al Paese per governare – annuncia Gianfranco Ugolini, Dc – non occuperemo le poltrone, ma risolveremo i problemi della gente”.
“Ci hanno accusati di non coesione, ma quella sera dimostreremo che non è così – attacca subito Roberto Giorgetti, Ap – Parleremo dei punti salienti come politica estera, territorio, residenze, sicurezza, previdenza, scuola, e di tutto ciò il Patto dirà cosa vorrà fare, e non saranno le proposte dei singoli partiti ma della coalizione. In realtà sono gli avversari ad essere divisi su tanti temi, primo fra tutti la legge elettorale”. Lo slogan prescelto è “La Repubblica che vuole cambiare”.
“E aggiungiamo – spiega Angela Venturini, Popolari – che tutto ciò avverrà senza rivoluzioni, ma essendo la politica implosa su se stessa negli ultimi anni, dovremo cambiare tutto ciò che è stato fatto male, a cominciare dai programmi e dalla classe politica. E il nostro è un programma concreto, nel quale nulla è stato lasciato al caso”.
“Essere arrivati all’ultimo giorno per la presentazione non è segno di debolezza – spiega Erik Casali, Nuovo Partito Socialista – ma tali e tanti erano i problemi, che bisognava studiarli a fondo. E poi Riforme e Libertà – conclude – è sempre composto da coloro che vogliono impostare il rilancio economico del Paese sul casinò, noi invece sull’università”.
“Ci hanno accusati di non coesione, ma quella sera dimostreremo che non è così – attacca subito Roberto Giorgetti, Ap – Parleremo dei punti salienti come politica estera, territorio, residenze, sicurezza, previdenza, scuola, e di tutto ciò il Patto dirà cosa vorrà fare, e non saranno le proposte dei singoli partiti ma della coalizione. In realtà sono gli avversari ad essere divisi su tanti temi, primo fra tutti la legge elettorale”. Lo slogan prescelto è “La Repubblica che vuole cambiare”.
“E aggiungiamo – spiega Angela Venturini, Popolari – che tutto ciò avverrà senza rivoluzioni, ma essendo la politica implosa su se stessa negli ultimi anni, dovremo cambiare tutto ciò che è stato fatto male, a cominciare dai programmi e dalla classe politica. E il nostro è un programma concreto, nel quale nulla è stato lasciato al caso”.
“Essere arrivati all’ultimo giorno per la presentazione non è segno di debolezza – spiega Erik Casali, Nuovo Partito Socialista – ma tali e tanti erano i problemi, che bisognava studiarli a fondo. E poi Riforme e Libertà – conclude – è sempre composto da coloro che vogliono impostare il rilancio economico del Paese sul casinò, noi invece sull’università”.
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