Il Pdcs affronta anche la delicata questione sanità. Il partito ne è convinto:‘non è un problema di scelte politiche e indirizzi’. Ricorda che è stata garantita la gratuità dei servizi. Non era scontato, soprattutto in regime di spending review. Le difficoltà – rileva – sono nel rapporto interno con il personale. La Caruso – è stato detto – proviene dall’Area Vasta, una realtà diversa dalla nostra e non è riuscita a stabilire un rapporto diretto con i medici. Ribadisce Mazza: non siamo di fronte al fallimento della politica della sanità. Giustifichiamo le scelte fatte, anche se difficili. Del resto la struttura sta cambiando e riorganizzare la medicina di base non è stato facile. La Dc ricorda le cosa fatte: dal superamento del precariato all’arrivo di primari come Mularoni. Se fossimo di fronte ad un fallimento – sottolinea Mazza – ci sarebbe solo una strada: commissariare l’ISS. Ma non è questo il caso. Alla domanda se Mussoni sia stato lasciato solo dal partito la risposta è no. L’odg della Commissione è stato condiviso perché i problemi ci sono ed era opportuno cambiare direzione. Non farlo sarebbe stato da irresponsabili. Riguardo alle eccellenze: “si attirano a certe condizioni, nessuno viene qui per respirare l’aria buona”. Pesano i referendum sulla libera professione e sul tetto degli stipendi. Non dobbiamo pensare – continua Beccari – che il problema sia del Comitato Esecutivo. E’ questione di scelte: del Governo, della Maggioranza e dei cittadini.
MF
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