A conclusione dei lavori della 9^ Conferenza dei Presidenti di Parlamento dei Piccoli Stati d’Europa ad Andorra, i rappresentanti dei Paesi partecipanti hanno elaborato ed adottato una Dichiarazione finale che sintetizza gli aspetti emersi nel corso del dibattito sulla politica nazionale, la ripresa dalla crisi economica e il contributo dei Piccoli Stati alla governance democratica.
Evidenziando l’esigenza di riconoscere e rispettare le peculiarità di ciascuno Stato, i rappresentanti di Andorra, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro e San Marino hanno confermato l’importanza di un confronto costante per raggiungere posizioni condivise su tematiche di comune interesse.
La Dichiarazione finale individua l’importanza del ruolo di mediazione che i Piccoli Stati sono chiamati a ricoprire nel contesto internazionale, in virtù della propria neutralità e della credibilità dei valori che li accomunano. Il testo approvato riconosce l’impatto della crisi economica sui Piccoli Stati, che devono proseguire un percorso di collaborazione cercando altresì un equilibrio tra la necessità di generare nuovo impulso per l’economia, creare competitività e garantire il mantenimento della spesa per la sicurezza sociale, nonché infine lavorare per incrementare i livelli di capitale umano dei rispettivi Paesi. Sottolinea, altresì, che le dimensioni dei Piccoli Stati favoriscono un contatto più diretto tra cittadinanza e istituzioni, in grado di creare nuovi meccanismi di partecipazione democratica e di trasparenza che possono fungere da modello a livello internazionale.
La Delegazione sammarinese, composta dai Consiglieri Manuel Ciavatta (Capo Delegazione) e Andrea Zafferani ha contribuito al dibattito sottolineando l’impegno sostenuto da San Marino nell’introduzione di normative in materia di trasparenza e cooperazione finanziaria, riguardo ai provvedimenti di riforma fiscale e di sostegno allo sviluppo e ha riferito sul percorso intrapreso per una maggiore integrazione con l’Unione Europea. La delegazione ha infine sottolineato l’importanza per i Piccoli Stati di saper coniugare democrazia rappresentativa e democrazia diretta, creando le condizioni di un’efficace partecipazione della popolazione alla vita democratica del proprio Paese e di fiducia nelle istituzioni pubbliche.
Evidenziando l’esigenza di riconoscere e rispettare le peculiarità di ciascuno Stato, i rappresentanti di Andorra, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro e San Marino hanno confermato l’importanza di un confronto costante per raggiungere posizioni condivise su tematiche di comune interesse.
La Dichiarazione finale individua l’importanza del ruolo di mediazione che i Piccoli Stati sono chiamati a ricoprire nel contesto internazionale, in virtù della propria neutralità e della credibilità dei valori che li accomunano. Il testo approvato riconosce l’impatto della crisi economica sui Piccoli Stati, che devono proseguire un percorso di collaborazione cercando altresì un equilibrio tra la necessità di generare nuovo impulso per l’economia, creare competitività e garantire il mantenimento della spesa per la sicurezza sociale, nonché infine lavorare per incrementare i livelli di capitale umano dei rispettivi Paesi. Sottolinea, altresì, che le dimensioni dei Piccoli Stati favoriscono un contatto più diretto tra cittadinanza e istituzioni, in grado di creare nuovi meccanismi di partecipazione democratica e di trasparenza che possono fungere da modello a livello internazionale.
La Delegazione sammarinese, composta dai Consiglieri Manuel Ciavatta (Capo Delegazione) e Andrea Zafferani ha contribuito al dibattito sottolineando l’impegno sostenuto da San Marino nell’introduzione di normative in materia di trasparenza e cooperazione finanziaria, riguardo ai provvedimenti di riforma fiscale e di sostegno allo sviluppo e ha riferito sul percorso intrapreso per una maggiore integrazione con l’Unione Europea. La delegazione ha infine sottolineato l’importanza per i Piccoli Stati di saper coniugare democrazia rappresentativa e democrazia diretta, creando le condizioni di un’efficace partecipazione della popolazione alla vita democratica del proprio Paese e di fiducia nelle istituzioni pubbliche.
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