Al penultimo giorno di convocazione del Consiglio Grande e Generale, l'Aula è alle prese con le istanze d'arengo. E quelle previste all'ordine del giorno non completano il conto. Quindi la nuova sessione prevista per fine marzo dovrà necessariamente evadere tutte le richieste consegnate dai sammarinesi nelle mani di questa Reggenza. Tre giornate di questa sessione, che a dire il vero non hanno mai impegnato il Consiglio per più di 8 ore, sono state dedicate ai decreti delegati, su tutti il decreto sviluppo decaduto per scadenza dei termini. Oggi Noi Sammarinesi chiede di non perdere tempo anche sulla legge sulle licenze e richiama tutti i gruppi consiliari alla massima responsabilità per dare una risposta immediata all'economia sammarinese. Eppure questo provvedimento rischia di dover attendere ancora perchè inserito dopo le istanze d'arengo e una serie di prime letture che probabilmente impegneranno l'Aula fino alla conclusione della sessione. Civico 10 parla di doppio scivolone per governo e maggioranza sul decreto sviluppo. Il primo perchè non sono riusciti a portarlo in ratifica dopo avere atteso 3 mesi prima di portarlo in aula. Il secondo perchè non rappresenta la tanto attesa "scossa decisa" per "attrarre investimenti, nuove imprese e nuova occupazione in territorio". Il decreto "delle occasioni mancate", afferma, al posto di "norme coraggiose". Durissima Assoindustria che chiede un cambio di passo, obiettivi di alto profilo e una vera cabina di regia. La decadenza del decreto sviluppo, scrive Anis, è un episodio che si commenta da solo. Tre mesi non sono bastati per portare al vaglio dell'Aula un provvedimento relativo a una legge fortemente richiesta da tutto il Paese e lungamente attesa. Anis prende atto della riemissione di un nuovo decreto che assicura continuità all'intervento. Tuttavia, sottolinea, quando accaduto a Palazzo Pubblico dà la percezione di una classe politica poco coesa e desta dubbi sulla effettiva capacità di rispondere alla difficile situazione che imprenditori e lavoratori sono costretti ad affrontare tutti i giorni. Solo quando vedremo nuove imprese aprire i battenti, rimarca l'associazione industriali, potremo riconoscere l'effettiva bontà dell'intervento del governo. Adesso, per Anis, è d'obbligo un immediato cambio di passo che riduca i costi dello Stato e avvii una fase di sviluppo. Negli ultimi mesi è mancato il dialogo, conclude Assoindustria tornando a chiedere la ripartenza del Tavolo per lo Sviluppo dandogli l'importanza che merita.
Sonia Tura
Sonia Tura
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