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Politica a confronto su Accordo Ue: dai nodi Iva e vigilanza bancaria, fino al referendum

Tema al centro della puntata di Palazzo Pubblico. Maggioranza ed opposizione affrontano uno delle sfide più importanti, su cui "si gioca il futuro del paese"

di Monica Fabbri
1 giu 2023

Oltre ai necessari passaggi istituzionali in Congresso e Consiglio, la maggioranza è chiamata al confronto sull'agenda politica di fine legislatura. Sulla necessità di portare a casa l'Accordo di Associazione all'Unione Europea, tutti concordano. Il 2023 è stato indicato come l'anno della chiusura del Negoziato e c'è naturalmente chi spinge per rispettare le tempistiche sfruttando la fase favorevole, considerando che lo scenario potrebbe cambiare dopo le prossime elezioni europee.

Se n'è parlato ieri sera nella puntata di Palazzo Pubblico, con il confronto anche sulla possibilità di indire un referendum. “Opportuno”, per Mirko Dolcini di Domani Motus Liberi: “Non mi sembra un ostacolo all'accordo con l'Unione Europea. E' importante però che la popolazione decida la direzione di questo paese”. Concorda Sandra Giardi del gruppo misto di opposizione: “Il Referendum – dice – è necessario”. “E' prematuro parlarne, ma non siamo contrari”, afferma Sara Conti, che sull'accordo assicura totale appoggio di RF: “Se è realmente necessario giungere alla conclusione entro la fine dell'anno noi siamo disponibili. Ma ci chiediamo se la maggioranza sia veramente unita su questo tema”, facendo riferimento a NPR e DML, “ancora in una fase – dice - di costi e benefici”.

Gian Nicola Berti, però, non ci sta: “Chiedere ai cittadini cosa ne pensano non significa essere contrari. Quando ci sarà un testo definito che effettivamente non pregiudichi gli interessi della Repubblica, lo sottoporremo ai cittadini. Ma dal nostro punto di vista immagino che tutte le forze di NPR saranno favorevoli al sì”. Vladimiro Selva interpella quindi la maggioranza sugli aspetti critici dell'Accordo, come Iva e vigilanza bancaria. “Voi dite di volerlo fare, ma sulle due questioni cruciali vorrei sapere se avete le idee chiare”.

Risponde Francesco Mussoni del Pdcs: “Credo che negoziare un regime IVA con un periodo di inserimento graduale possa essere sostenibile. Quindi per noi è sì”. E sulla Vigilanza bancaria, guarda ad una vigilanza europea in accordo con la nostra Banca Centrale, “credo sia un esercizio di sovranità logico e possibile”.





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