In commissione al Senato è corsa contro il tempo per licenziare entro oggi il decreto che contiene anche la norma in base alla quale pure Chiesa e no profit dovranno pagare l'Ici sugli immobili ad uso commerciale. Prevista da un emendamento del governo, la norma è stata approvata all’unanimità dopo che Monti, accompagnato dal presidente del Senato Schifani, con un gesto quantomai inusuale va personalmente in commissione a sbloccare l’impasse. Dando garanzie su alcune esenzioni dall’Ici per le scuole cattoliche, il presidente del Consiglio spiega che le liberalizzazioni “liberano l’economia italiana” e che sulla Chiesa “non ci sono pregiudizi”, visto che il “no profit è una risorsa della società”: Parole che lasciano intendere un accordo sulla nuova imposta tra Palazzo Chigi e il Vaticano. Messo in sicurezza il decreto, il cui testo sarà quasi sicuramente blindato in Aula al Senato e poi alla Camera con la fiducia, Monti si concentra sulla sua “fase due”, fatta di riforme e di interventi a favore dei giovani. La “ricetta” potrebbe essere quella degli sgravi fiscali per le aziende che assumeranno giovani lavoratori. Ma le forze politiche restano divise; anche se Berlusconi ribadisce il sostegno a Monti, confermando che non si ricandiderà più a Palazzo Chigi. E mentre sul fronte della riforma del mercato del lavoro prosegue il pressing dei sindacati per una minore tassazione dei salari, nel Pd fa discutere l’accusa al partito di Bersani di essersi ridotto a “cinghia di trasmissione della Cgil” avanzata dal giuslavorista Ichino. Ma Bersani frena: “le tutele dei lavoratori non si toccano”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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