Il governo ha varato la manovra economica, ma si è scappatto spacca sul decreto per l’emergenza rifiuti a Napoli. La Lega, che pure sosterrà il testo presentato da Tremonti in Consiglio dei ministri, ha infatti votato contro il trasferimento dell’immondizia di Napoli fuori dalla Campania. Critico Umberto Bossi, che non dà ascolto alla preoccupazione sulla situazione di Napoli manifestata a Berlusconi dal presidente Napolitano. «Il problema dei rifiuti lo abbiamo già risolto una volta» ha detto il leader del Carroccio, secondo cui “Se i rifiuti sono ancora per la strada vuol dire che i napoletani non hanno ancora imparato la lezione”.Sostanzialmente confermati gli oltre 47 miliardi annunciati in partenza per la manovra, dopo un tavolo tecnico per approfondire il tema dei tagli ai costi della politica. Il grosso delle misure peserà sul 2013 e nel 2014. Per quegli anni, il governo lascia “un punto interrogativo, che e' una bomba a orologeria”, denuncia il segretario del Pd Bersani che teme “tagli sul sociale”. Arriva una stretta sulle spese, i parlamentari membri del governo perderanno lo stipendio da ministro, ma salterà anche il patto di stabilità per i comuni virtuosi che, come reclamava il Carroccio potranno spendere le somme di cui dispongono. Ed arrivano anche le tre aliquote fiscali al 20, 30 e 40%. Ma forti sono i tagli agli enti locali che per l’Anci determinerebbero “la fine del federalismo”, mentre l’opposizione contesta che la pressione fiscale è arrivata a una quota record.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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