Dopo il vertice di Arcore l’asse tra Berlusconi e Bossi resterebbe saldo; ma la Lega continua ad essere nervosa, con il senatur diviso tra il rilancio del governo a partire dal taglio delle tasse e la difesa di un Tremonti restio ad allargare i cordoni della borsa. Una situazione in cui il Carroccio accarezzerebbe sotto sotto l’idea di tornare alle urne nel 2012, un anno prima della fine naturale della legislatura. Sulla riforma fiscale Bossi si lava in qualche modo le mani. “Sono Berlusconi e Tremonti a dover trovare la quadra” su economia e fisco, spiega il leader del Carroccio che punta il dito sull’enorme debito pubblico italiano. Poco dopo, arriva una raccomandazione con cui Bruxelles promuove i conti italiani ma scoraggia la riduzione delle tasse, invitando Palazzo Chigi a destinare invece ogni risorsa alla riduzione del deficit. E, mentre dalla Corte Costituzionale arriva l’ok definitivo al referendum sul Nucleare di domenica, il leghista Calderoli deposita una proposta di legge popolare per la territorializzazione dei ministeri su cui le firme si raccoglieranno dal 19 giugno a Pontida. Immediata e polemica la replica dell’opposizione. "Ormai siamo alle burletta”, dice Belisario dell’Idv, mentre il presidente della provincia di Roma Zingaretti chiede ai deputati del Pd di promuovere una mozione di sfiducia al governo. Intanto, Berlusconi si prepara alla verifica dopo il referendum. Oggi il premier ha fatto il punto sui provvedimenti da qui alla pausa estiva, ma con i suoi ha parlato anche delle possibili primarie del Pdl, che piacciono a Frattini e a Formigoni a patto che Berlusconi non sia in corsa.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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