Le ultime carte in tavola a due giorni dal voto puntano sull'autorevolezza dei nomi, anche di eventuali candidati premier, che la legge elettorale peraltro nemmeno prevederebbe , tanto meno con il proporzionale. Comunque Silvio Berlusconi annuncia la disponibilità di Antonio Tajiani, attuale Presidente del Parlamento Europeo, a guidare il prossimo governo di centro destra. A chi nell'incoronazione intravede il tentativo di bloccare la freccia del sorpasso di Matteo Salvini, l'ex Cavaliere precisa “se arriverà prima e vuole farlo lo accetteremo perché abbiamo un patto di coalizione”. Per il Movimento Cinque Stelle ed il candidato premier Luigi di Maio è stato il giorno in cui blindare la squadra di governo: tanti professori, tutte facce nuove, molte donne “l'unica votata dagli italiani quindi l'unica legittimata dopo il voto” affermano i pentastellati, pronti a dare “l'ultima spallata- come li incoraggia Grillo “Siamo rimasti noi e Forza Italia” scrive in un posto sul blog. Nel centro sinistra, Matteo Renzi non raccoglie, ribadisce che “ogni premier avrà il suo sostegno” probabile assist questo a Paolo Gentiloni ed al consenso maturato in 15 mesi a Palazzo Chigi ed ai 46 milioni e mezzo di italiani che voteranno ricorda lo spartiacque del dopo urne: “un bivio netto- afferma. tra chi ha portato il paese fuori dalla crisi e chi vorrebbe tornare al tempo dello spread”.
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