Mentre in Consiglio si discute di variante del Prg per il polo del lusso a Rovereta, c'è chi sta lavorando per un comitato contro. La proposta è stata lanciata ieri sera da forze di opposizione, durante la serata organizzata da Liberamente San Marino che attacca Claudio Felici del Psd. E' stato il primo ad intervenire sul polo del lusso in Consiglio ma secondo il movimento non dovrebbe neppure stare in aula e dimettersi in quanto indagato nella maxi indagine sulla corruzione. Ecco quanto accaduto ieri sera a Domagnano.
Il polo del lusso nel mirino dell'opposizione, che va all'attacco alla vigilia della discussione in Consiglio. Il tema è caldo, anzi, bollente. Alla serata organizzata da Liberamente San Marino c'è quasi tutta la minoranza, tranne i socialisti “che – ironizza Erik Casali – non contiamo più come opposizione, dato che gli hanno detto che sono al Governo e loro ci hanno creduto.” La sala è piena; ci sono posti in piedi. Tra il pubblico, molti commercianti. Temono di subire una concorrenza sleale, perché il polo del lusso – dicono – rischia di intercettare lo stesso turismo di sosta e bloccarlo lì, a Rovereta, tagliando fuori tutti gli altri da Dogana in su. E chiedono le stesse agevolazioni fiscali, qualunque esse siano, perché non c'è chiarezza neanche sulle esenzioni. Lo scetticismo aleggia tra i promotori dell'incontro ed è condiviso. Gli interventi – con toni più o meno accesi - vanno tutti nella stessa direzione: il progetto non convince, mancano ancora importanti tasselli, non tornano i numeri. Quanto costerà allo Stato spostare, ad esempio, la Centrale elettrica che si trova a pochi metri dal futuro polo del lusso? C'è chi parla addirittura di dieci milioni di euro. E chi pagherà gli interventi di viabilità? Sono previsti in territorio italiano e di sicuro – è stato detto - non saranno i nostri vicini ad accollarsene le spese, sempre che diano il nulla osta. C'è inoltre chi punta il dito sui costi di un terreno a parco che, una volta sbloccato, passerà da 30 euro al metro a 160. Per un plusvalore di sei milioni e mezzo. Quei soldi – chiedono – verranno tassati? L'opposizione passa all'azione e lancia la proposta di un 'comitato contro' aperto a tutti i cittadini.
Monica Fabbri
Il polo del lusso nel mirino dell'opposizione, che va all'attacco alla vigilia della discussione in Consiglio. Il tema è caldo, anzi, bollente. Alla serata organizzata da Liberamente San Marino c'è quasi tutta la minoranza, tranne i socialisti “che – ironizza Erik Casali – non contiamo più come opposizione, dato che gli hanno detto che sono al Governo e loro ci hanno creduto.” La sala è piena; ci sono posti in piedi. Tra il pubblico, molti commercianti. Temono di subire una concorrenza sleale, perché il polo del lusso – dicono – rischia di intercettare lo stesso turismo di sosta e bloccarlo lì, a Rovereta, tagliando fuori tutti gli altri da Dogana in su. E chiedono le stesse agevolazioni fiscali, qualunque esse siano, perché non c'è chiarezza neanche sulle esenzioni. Lo scetticismo aleggia tra i promotori dell'incontro ed è condiviso. Gli interventi – con toni più o meno accesi - vanno tutti nella stessa direzione: il progetto non convince, mancano ancora importanti tasselli, non tornano i numeri. Quanto costerà allo Stato spostare, ad esempio, la Centrale elettrica che si trova a pochi metri dal futuro polo del lusso? C'è chi parla addirittura di dieci milioni di euro. E chi pagherà gli interventi di viabilità? Sono previsti in territorio italiano e di sicuro – è stato detto - non saranno i nostri vicini ad accollarsene le spese, sempre che diano il nulla osta. C'è inoltre chi punta il dito sui costi di un terreno a parco che, una volta sbloccato, passerà da 30 euro al metro a 160. Per un plusvalore di sei milioni e mezzo. Quei soldi – chiedono – verranno tassati? L'opposizione passa all'azione e lancia la proposta di un 'comitato contro' aperto a tutti i cittadini.
Monica Fabbri
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