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Il polso della politica

6 feb 2008
Il polso della politica
Nelle prossime settimane si tornerà in Consiglio Grande e Generale e ancora una volta l’assemblea parlamentare fungerà da cartina di tornasole per lo stato di salute della politica in generale e della maggioranza in particolare. L’ultima tornata ha visto l’applicazione di un cerotto sulla ferita aperta della coalizione, ma anche qualche ulteriore movimento tellurico, seppure di minore entità. Scosse di assestamento – ha commentato qualcuno – ma dopo i tentativi di chiarimento all’interno dei partiti, in particolare il PSD, si cerca di capire se questa maggioranza ha ancora i numeri per governare o se si devono trovare soluzioni ad una condizione difficile.
E qui le ipotesi si sommano. Da un lato c’è chi non esita a definire la situazione al capolinea, dall’altro chi riconosce che la situazione è critica ma vede ancora spazi di manovra per un recupero.
C’è chi ritiene la strada delle elezioni anticipate come l’unica percorribile per fare finalmente chiarezza e sgombrare il campo dalle incertezze e gli immobilismi, così come qualcuno invece pensa ad un Governo di transizione, una coalizione allargata che possa traghettare il paese e la politica verso le elezioni.
Una sorta di limbo in attesa di definire con maggiore chiarezza quelle coalizioni che oggi stentano a delinearsi. Insomma i partiti, certo non tutti, non sembrano ancora pronti per affrontare la consultazione elettorale secondo le nuove regole e potrebbe servire un lasso di tempo per rafforzare schieramenti e alleanze.
Ma la possibilità di una “grosse coalizione” alla sammarinese non piace a tutti, c’è chi ribatte che non siamo di fronte ad un intervento istituzionale di grossa portata, come ad esempio la legge elettorale.
Il provvedimento c’è già, il Paese può andare a votare con le nuove regole e quindi si può affrontare la consultazione senza problemi. Ma al momento tutto resta nei confini delle voci che circolano negli ambienti politici. Niente ancora è ufficiale, soprattutto nella Maggioranza.
Allora le prossime sessioni parlamentari diventano ancora determinanti: in particolare quella di marzo, quando arriverà al voto la legge sulle pensioni. Quello sarà un passaggio importante del programma di governo e lì si verificherà la tenuta reale della Maggioranza o la sua difficoltà oggettiva. Una prova delle tensioni sopite o ancora esistenti e della capacità di ritrovare compattezza e determinazione sugli impegni assunti. Si vedrà.

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