Non sarà la soluzione di tutti i mali, ma potrebbe segnare l’inizio per rifondare il paese, mettendo tutti i candidati sullo stesso piano, diminunendo in maniera esponenziale il potere d’acquisto dei voti di chi gestisce le cordate. Erik Casali, esponente del Comitato referendario, ne è convinto e l’ha ribadito di fronte al pubblico della serata organizzata al Centro Sociale di Dogana. All’iniziativa presenti i rappresentanti di alcune forze politiche: alcuni sostengono il referendum a titolo personale, altri invece a nome del proprio partito, come Romeo Morri dei Popolari Sammarinesi, Antonio Volpinari del Nuovo Partito Socialista e Glauco Sansovini di Alleanza Nazionale. Marco Arzilli, di Noi Sammarinesi lo appoggia ma la sua lista civica non ha ancora assunto una linea ufficiale; Fausta Morganti, del Psd, è favore della preferenza unica mentre il suo partito – pur non avendo ancora formalizzato il NO – parrebbe contrario. Il 3 agosto del 2003 una identica proposta referendaria si avvicinò al raggiungimento del quorum di validità che per la legge sammarinese è doppio. Affichè il quesito venga trasformato in legge è infatti necessario che ottenga il 50% più uno dei voti espressi ed anche che il numero dei SI, raggiunga il 32% del corpo elettorale. Nel 2003 la soglia dei SI era fissata a 10.105; il 16 marzo 2008 la soglia sarà leggermente superiore: 10.204 voti. Un numero che potrebbe essere soggetto ad una lievissima riduzione in ragione del numero dei decessi tra agli aventi diritto al voto da oggi alla data della consultazione.
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