La visita di Dean Spielmann non è legata alla sola orazione ufficiale. La corte europea dei diritti dell'uomo, che rappresenta in qualità di presidente, riconosce a San Marino una relazione privilegiata. Intanto, ricorda il segretario Valentini, la sua visita arriva nel 25 esimo anniversario della entrata in vigore della Convenzione europea sui Diritti dell'Uomo, ma allo stesso tempo la piccola repubblica è sempre in prima fila nell'affermazione della certezza di questo diritto: una necessità per un piccolo stato, riconosce il Segretario agli Esteri, ma ancora più importante per una comunità che sulla libertà e il rispetto, a iniziare dal tagliapietre Marino, ha costruito una storia lunga oltre 1700 anni. Dopo aver ratificato tra i primi il protocollo 15, al governo sammarinese il presidente della Cedu auspica la veloce ratifica del numero 16, che permetterebbe un salto in avanti con possibilità delle tribunali nazionali di richiedere pareri alla corte di Strasburgo. "La mia visita qui si inserisce in una lunga storia comune", dice Spielman ai Capitani Reggenti. Una storia che ha visto svolgersi l'unica sessione plenaria esterna della corte europea proprio a San Marino, il 2 settembre del 92 su iniziativa di Federico Bigi, e il proficuo lavoro del Titano durante la presidenza semestrale del consiglio d'europa nel 2007. "Anche in questo paese, conclude La Reggenza, caratterizzato da una storia di antiche tradizioni, una Corte Europea dei Diritti dell'Uomo forte e presente è una garanzia irrinunciabile per la stabilità basata sul rispetto dei diritti.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
Riproduzione riservata ©