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Prove di accordo tra maggioranza e opposizione per snellire i tempi

Assestamento di Bilancio: Il pomo della discordia restano le residenze fiscali non domiciliate. Opposizioni all'attacco

di Luca Salvatori
11 set 2023

Per la terza sessione consecutiva il Consiglio Grande e Generale è alle prese con l'Assestamento di Bilancio il cui esame riprenderà non appena si concluderà il comma comunicazioni durante il quale finora sono intervenuti solo consiglieri di opposizione, mentre quelli di maggioranza, forse anche per accelerare i tempi, non hanno preso la parola. Da parte delle minoranze critiche al Governo, per il muro contro muro sulle residenze fiscali non domiciliate, ma anche, con Matteo Ciacci, di Libera, per l'aumento della spesa corrente con 180 assunzioni in un anno nella Pa di fronte alle gravi difficoltà di bilancio; con Nicola Renzi di Repubblica Futura, per l'assenza di interventi a favore delle famiglie per contrastare il caro vita; con Matteo Zeppa e Roberto Ciavatta di Rete, critici per l'assegnazione di recenti onorificenze. C'è anche chi, come Alessandro Rossi, del Gruppo Misto, intravede segnali positivi, come l'ordine del giorno all'unanimità approvato sul negoziato con l'Ue, nella riunione congiunta di commissione finanze ed esteri. Mentre in aula, le minoranze monopolizzavano i lavori, non risparmiando disappunto anche su sanità e cartolarizzazione degli npl, esponenti di maggioranza e opposizione, in incontri informali, hanno tentato nuovamente di trovare un accordo per snellire i tempi. “Spero – ha dichiarato il Segretario di Stato Lonfernini, unico in maggioranza a prendere la parola – che questo incontri producano l'effetto di riuscire a completare l'assestamento di bilancio, che è una legge obbligatoria”. L'accordo non è ancora stato trovato ma su alcuni aspetti ci sarebbe una parziale intesa.





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