Le ultime vicende giudiziarie appesantiscono ulteriormente e notevolmente il quadro e le proporzioni della questione morale che coinvolge importanti settori della politica e delle istituzioni sammarinesi.
È piuttosto scontato ribadire il rispetto e il sostegno del Partito Socialista nei confronti dell'attività della Magistratura.
Abbiamo affermato in tutte le circostanze e confermiamo anche in questa occasione il convincimento che la politica non debba assolutamente interferire con la sfera di competenza del potere giudiziario.
Sul piano strettamente politico, il Partito Socialista non può non manifestare un profondo disagio ed una forte inquietudine verso una situazione che, pur con le doverose garanzie previste dall'ordinamento giudiziario del nostro Paese, sta disintegrando la credibilità e l'autorevolezza di organizzazioni politiche e di istituzioni di garanzia - come Banca Centrale - agli occhi dell'opinione pubblica e della cittadinanza.
Il Partito Socialista non intende affrontare la questione morale con l'ipocrisia di chi pensa di poter risolvere tutto individuando semplicemente alcuni capri espiatori.
Ci vuole il coraggio di riconoscere che molto non ha funzionato nella gestione della cosa pubblica negli ultimi 15/20 anni.
Ci vuole il realismo di ammettere che la politica e, nello specifico, i partiti hanno perso di vista il loro ruolo e la loro funzione di cinghia di trasmissione tra popolo e istituzioni, trasformandosi - almeno in alcuni casi particolari - in comitati elettorali o, ancor peggio, in lobby affaristiche.
La questione morale non può essere risolta politicamente soltanto con l'adozione di un codice etico, con la sospensione cautelare di alcuni personaggi da incarichi direttivi o con l'istituzione di apposite commissioni consiliari di inchiesta.
È necessaria ed urgente una riflessione molto più articolata e profonda per stabilire che cosa non ha funzionato nel sistema politico e democratico sammarinese, con l'obiettivo di segnare un netto punto di discontinuità con un metodo di governo che purtroppo a tratti è sfociato nell'illegalità.
Il Partito Socialista non si nasconde dietro ad un dito e consapevolmente si prende la propria parte di responsabilità se la politica negli ultimi 3/4 lustri non ha adempiuto in modo adeguato al ruolo di guida del Paese, lasciando troppo spazio ad interessi particolari e ad intrecci affaristici che poco o nulla hanno avuto e hanno a che vedere con il bene comune.
Serve una robusta autocritica, anche da parte del Partito Socialista, per porre le condizioni di riaffermare il primato della buona politica. Quella buona politica che il movimento socialista, in oltre 120 anni di storia, è riuscito ad interpretare a più riprese contribuendo a raggiungere conquiste sociali e democratiche dense di significato per la Repubblica di San Marino (Arengo, caduta del fascismo, Istituto per la Sicurezza Sociale, ...).
Per queste ragioni il Partito Socialista guarda con intensa preoccupazione alla pericolosa ipotesi della distruzione dell'intero sistema politico "tradizionale".
C'è indubbiamente la fortissima necessità di un radicale processo di autoriforma e di autorinnovamento all'interno delle organizzazioni politiche.
Il Partito Socialista ne è perfettamente consapevole e agirà di conseguenza.
Ma non presterà mai il fianco a disegni eversivi che prevedono l'occupazione del vuoto lasciato dalla politica in favore di logge massoniche irregolari o occulti gruppi di potere.
Il Partito Socialista, nella piena consapevolezza di dover determinare un chiaro punto di rottura con un metodo di gestione della cosa pubblica del tutto inaccettabile, lotterà fino in fondo affinché la politica, la buona politica, reagisca e si riappropri del proprio ruolo centrale e strategico di guida del Paese perseguendo solo ed esclusivamente gli interessi della comunità sammarinese attraverso l'affermazione di una rinnovata e rafforzata cultura della legalità e della trasparenza.
Comunicato Stampa Partito Socialista
È piuttosto scontato ribadire il rispetto e il sostegno del Partito Socialista nei confronti dell'attività della Magistratura.
Abbiamo affermato in tutte le circostanze e confermiamo anche in questa occasione il convincimento che la politica non debba assolutamente interferire con la sfera di competenza del potere giudiziario.
Sul piano strettamente politico, il Partito Socialista non può non manifestare un profondo disagio ed una forte inquietudine verso una situazione che, pur con le doverose garanzie previste dall'ordinamento giudiziario del nostro Paese, sta disintegrando la credibilità e l'autorevolezza di organizzazioni politiche e di istituzioni di garanzia - come Banca Centrale - agli occhi dell'opinione pubblica e della cittadinanza.
Il Partito Socialista non intende affrontare la questione morale con l'ipocrisia di chi pensa di poter risolvere tutto individuando semplicemente alcuni capri espiatori.
Ci vuole il coraggio di riconoscere che molto non ha funzionato nella gestione della cosa pubblica negli ultimi 15/20 anni.
Ci vuole il realismo di ammettere che la politica e, nello specifico, i partiti hanno perso di vista il loro ruolo e la loro funzione di cinghia di trasmissione tra popolo e istituzioni, trasformandosi - almeno in alcuni casi particolari - in comitati elettorali o, ancor peggio, in lobby affaristiche.
La questione morale non può essere risolta politicamente soltanto con l'adozione di un codice etico, con la sospensione cautelare di alcuni personaggi da incarichi direttivi o con l'istituzione di apposite commissioni consiliari di inchiesta.
È necessaria ed urgente una riflessione molto più articolata e profonda per stabilire che cosa non ha funzionato nel sistema politico e democratico sammarinese, con l'obiettivo di segnare un netto punto di discontinuità con un metodo di governo che purtroppo a tratti è sfociato nell'illegalità.
Il Partito Socialista non si nasconde dietro ad un dito e consapevolmente si prende la propria parte di responsabilità se la politica negli ultimi 3/4 lustri non ha adempiuto in modo adeguato al ruolo di guida del Paese, lasciando troppo spazio ad interessi particolari e ad intrecci affaristici che poco o nulla hanno avuto e hanno a che vedere con il bene comune.
Serve una robusta autocritica, anche da parte del Partito Socialista, per porre le condizioni di riaffermare il primato della buona politica. Quella buona politica che il movimento socialista, in oltre 120 anni di storia, è riuscito ad interpretare a più riprese contribuendo a raggiungere conquiste sociali e democratiche dense di significato per la Repubblica di San Marino (Arengo, caduta del fascismo, Istituto per la Sicurezza Sociale, ...).
Per queste ragioni il Partito Socialista guarda con intensa preoccupazione alla pericolosa ipotesi della distruzione dell'intero sistema politico "tradizionale".
C'è indubbiamente la fortissima necessità di un radicale processo di autoriforma e di autorinnovamento all'interno delle organizzazioni politiche.
Il Partito Socialista ne è perfettamente consapevole e agirà di conseguenza.
Ma non presterà mai il fianco a disegni eversivi che prevedono l'occupazione del vuoto lasciato dalla politica in favore di logge massoniche irregolari o occulti gruppi di potere.
Il Partito Socialista, nella piena consapevolezza di dover determinare un chiaro punto di rottura con un metodo di gestione della cosa pubblica del tutto inaccettabile, lotterà fino in fondo affinché la politica, la buona politica, reagisca e si riappropri del proprio ruolo centrale e strategico di guida del Paese perseguendo solo ed esclusivamente gli interessi della comunità sammarinese attraverso l'affermazione di una rinnovata e rafforzata cultura della legalità e della trasparenza.
Comunicato Stampa Partito Socialista
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