Il Partito Socialista e l'Unione per la Repubblica rimarcano il loro ruolo della definizione dell'ordine del giorno, condiviso con la maggioranza, su Banca Centrale, dopo le dimissioni del Presidente e del Direttore.
I socialisti e l'Upr sottolineano i risultati raggiunti nella condivisione, con la maggioranza, dell'ordine del giorno che ha tracciato la strada per arrivare al rinnovo dei vertici di Banca Centrale.
In particolare i due partiti della coalizione “Intesa per il Paese” sottolineano che, su loro iniziativa, la nomina del futuro Presidente sarà frutto di una selezione internazionale e l'ultima parola spetterà al Consiglio, mentre inizialmente la maggioranza aveva proposto di affidarsi ad una agenzia specializzata, spogliando così il parlamento di un ruolo decisivo nella scelta.
Intesa per il Paese esprime inoltre soddisfazione per essere riuscita a far inserire nell'ordine del giorno anche la fine del mandato del commissario osservatore per il recupero dei crediti bancari in sofferenza. L'ex capo della vigilanza di Bcsm, Antonio Gumina, dovrà lasciare l'incarico attualmente ricoperto alla Segreteria alle Finanze, entro il mese di ottobre.
I consiglieri di “Intesa per il Paese” mettono intanto in chiaro che intendono verificare fino in fondo l'operato dei vertici di Banca Centrale negli ultimi anni e chiederanno lumi sull'ammontare di eventuali “buoneuscite” di Clarizia, Giannini e Gumina. Difficile, ha osservato Rossano Fabbri del Partito Socialista, riuscire a recuperare i crediti d'imposta dalle banche perchè non sono state avviate puntualmente tutte le necessarie azioni di responsabilità. Il consigliere dell'Upr Marco Podeschi intanto chiede se il Governo è d'accordo con il Segretario Valentini sull'ipotesi ventilata di una commissione d'inchiesta che riguardi la magistratura e lo critica apertamente anche sul ruolo avuto nel bonifico “sbloccato” a Banca Commerciale Sammarinese, mentre era in regime di commissariamento.
l.s.
I socialisti e l'Upr sottolineano i risultati raggiunti nella condivisione, con la maggioranza, dell'ordine del giorno che ha tracciato la strada per arrivare al rinnovo dei vertici di Banca Centrale.
In particolare i due partiti della coalizione “Intesa per il Paese” sottolineano che, su loro iniziativa, la nomina del futuro Presidente sarà frutto di una selezione internazionale e l'ultima parola spetterà al Consiglio, mentre inizialmente la maggioranza aveva proposto di affidarsi ad una agenzia specializzata, spogliando così il parlamento di un ruolo decisivo nella scelta.
Intesa per il Paese esprime inoltre soddisfazione per essere riuscita a far inserire nell'ordine del giorno anche la fine del mandato del commissario osservatore per il recupero dei crediti bancari in sofferenza. L'ex capo della vigilanza di Bcsm, Antonio Gumina, dovrà lasciare l'incarico attualmente ricoperto alla Segreteria alle Finanze, entro il mese di ottobre.
I consiglieri di “Intesa per il Paese” mettono intanto in chiaro che intendono verificare fino in fondo l'operato dei vertici di Banca Centrale negli ultimi anni e chiederanno lumi sull'ammontare di eventuali “buoneuscite” di Clarizia, Giannini e Gumina. Difficile, ha osservato Rossano Fabbri del Partito Socialista, riuscire a recuperare i crediti d'imposta dalle banche perchè non sono state avviate puntualmente tutte le necessarie azioni di responsabilità. Il consigliere dell'Upr Marco Podeschi intanto chiede se il Governo è d'accordo con il Segretario Valentini sull'ipotesi ventilata di una commissione d'inchiesta che riguardi la magistratura e lo critica apertamente anche sul ruolo avuto nel bonifico “sbloccato” a Banca Commerciale Sammarinese, mentre era in regime di commissariamento.
l.s.
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