“Il Progetto per San Marino non nasce per le elezioni, ma è il frutto di un’attenta elaborazione. Le forze sociali e le associazioni di categoria lo hanno capito e non sono poche le convergenze riscontrate”. Il segretario del Psd, Mauro Chiaruzzi, si dichiara soddisfatto, ma avverte che le intese sulle future alleanze non potranno prescindere dai due obiettivi ritenuti fondamentali: la nuova legge elettorale, che Socialisti e Democratici danno già per acquisita, ed un percorso che porti all’integrazione con l’Unione Europea. In questo senso, i partiti più lontani sono apparsi Popolari e Alleanza Nazionale. Ma anche ad Alleanza Popolare il Psd lancia qualche frecciata: “Ci chiede di schierarci – dice Chiaruzzi – ma poi sono loro i primi a non farlo”. Per il presidente, Giuseppe Morganti, con alcune delle associazioni degli imprenditori più illuminate, come l’Osla, sono stati stabiliti forti contatti, così come col sindacato. “Positivo – aggiunge – anche il primo incontro in assoluto con l’associazione degli immobiliaristi”. Fiorenzo Stolfi salva anche il passato, quella maggioranza straordinaria “che ha evitato la deriva del Paese – spiega – e che ha consentito l’attuazione di importanti riforme. Oggi ci muoviamo per capire chi possano essere i nostri nuovi alleati, la nostra è una verifica sullo stato di compatibilità. Coi Nuovi Socialisti ci sono problemi – aggiunge - le ferite sono recenti ed alcune condotte politiche non ci sono piaciute, come la famigerata Reggenza monocolore, che ha trovato una spiacevole convergenza con la Dc. Si è trattato di una assoluta mancanza di sensibilità democratica”. Per Roberto Bucci, legge elettorale e Unione Europea sono gli argomenti spartiacque per chiarire, una volta per tutte, con chi il Psd intende governare dopo il 5 giugno.
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