Un ritorno a Palazzo Pubblico, il terzo in pochi giorni, per riferire, questa volta senza proroghe, sull’esito dei colloqui. 'La maggioranza c’è – hanno dichiarato alla Reggenza gli esponenti del PSD – siamo in grado di sciogliere la riserva'. I Capi di Stato ne hanno preso atto e domani, alle 10 e 30, rivedranno la delegazione guidata dal segretario, Mauro Chiaruzzi, per conferire il mandato esecutivo, l’incarico ufficiale a formare il Governo. Tempo qualche giorno per formalizzare alcuni aspetti, mettere nero su bianco il programma dell’esecutivo, gli obiettivi della maggioranza, compilare la lista dei Segretari di Stato e poi, lunedì, il ritorno dalla Reggenza per comunicare ufficialmente chi siederà in Congresso di Stato, chi guiderà il paese in questa legislatura appena aperta. Volti tirati quelli di Chiaruzzi e Morganti, alle prese con i negoziati per la composizione della maggioranza, ma anche con tensioni interne al loro partito, che definiscono però un normale scambio dialettico. 'Nessuna indiscrezione sulle poltrone, l’unica certezza – dichiarano – è che noi non ci saremo', che Presidente e Segretario resteranno, cioè, nella sede del partito. Non saliranno in Congresso, non assumeranno alcuna segreteria di Stato, come invece si era ventilato. Sulle ragioni della decisione nessun commento. A chi muove critiche a questa maggioranza, preconizzandone una scarsa tenuta, una laconica annotazione: 'Siamo convinti del contrario'.
Riproduzione riservata ©