“A questo tavolo siedono le quattro forze che hanno vinto il referendum. Questo deve essere chiaro”. Le parole di Giovanni Lonfernini, Democratici di centro, non lasciano spazio al dubbio. Psd, Ddc, Europopolari e Sammarinesi per la libertà si erano pubblicamente schierati per i 4 no ai quesiti referendari ed oggi sottolineano con soddisfazione il risultato raggiunto. “L’80% dei cittadini ha detto no – ha ribadito Paride Andreoli – ed è una netta bocciatura. Soprattutto per il quesito sulla preferenza unica, respinto per ben tre volte. Traspare chiara anche una certa stanchezza da parte dei sammarinesi chiamati a pronunciarsi così tante volte su uno stesso quesito. Abbiamo assistito – ha continuato – al tentativo di spostare il tiro sul governo, dietro lo slogan mandiamoli a casa. Mi pare sia stato respinto anche questo”.
“Chi si reca alle urne va per votare sì – ha aggiunto Monica Bollini – infatti il quorum è sui sì, non sulle presenze. Ricordiamo altri quesiti, ben più sentiti dalla popolazione come quello sulle società immobiliari, che avevano registrato ben altra affluenza. Io me la sarei aspettata più alta: si vede che non c’era proprio interesse”. “Il fronte del sì esce sonoramente sconfitto – ha rincarato Giovanni Lonfernini – noi coraggiosamente ci siamo schierati per il no con un messaggio chiaro e ragionato che i sammarinesi hanno recepito. Altri hanno preferito l’ambiguità o addirittura inneggiare alla libertà di scelta, come se questa fosse in discussione”. “Abbiamo scelto la coerenza – ha concluso Lorenzo Lonfernini – a riprova che su certe questioni la strumentalizzazione politica tra maggioranza e opposizione non serve. Anche da un partito diverso avevamo sostenuto la bontà della riforma del lavoro e ci siamo mantenuti sulle nostre posizioni”.
“Chi si reca alle urne va per votare sì – ha aggiunto Monica Bollini – infatti il quorum è sui sì, non sulle presenze. Ricordiamo altri quesiti, ben più sentiti dalla popolazione come quello sulle società immobiliari, che avevano registrato ben altra affluenza. Io me la sarei aspettata più alta: si vede che non c’era proprio interesse”. “Il fronte del sì esce sonoramente sconfitto – ha rincarato Giovanni Lonfernini – noi coraggiosamente ci siamo schierati per il no con un messaggio chiaro e ragionato che i sammarinesi hanno recepito. Altri hanno preferito l’ambiguità o addirittura inneggiare alla libertà di scelta, come se questa fosse in discussione”. “Abbiamo scelto la coerenza – ha concluso Lorenzo Lonfernini – a riprova che su certe questioni la strumentalizzazione politica tra maggioranza e opposizione non serve. Anche da un partito diverso avevamo sostenuto la bontà della riforma del lavoro e ci siamo mantenuti sulle nostre posizioni”.
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