E’ stata una finanziaria piuttosto agitata, secondo il Psd, che ricorda anche lo sciopero concomitante, che non si è concluso, come di rito, con un incontro tra sindacati e gruppi consiliari: “C’è stato il giorno dopo – fa notare Claudio Felici – ma è come andare ad un matrimonio a cerimonia conclusa. Il governo ha tirato dritto su tanti argomenti, ma sui decreti bancari ha preferito sciogliere la seduta. L’opposizione era disponibile a ratificarli, a patto che si procedesse anche alla votazione dei due ordini del giorno, sul rinnovo del comandante della gendarmeria e sul caso Cassa di risparmio, ma la maggioranza non ha voluto. Eppure ci aveva catechizzato sull’estrema importanza di questa ratifica”. Sull’attacco al segretario alle Finanze Gabriele Gatti il Psd chiarisce: “Non è una personalizzazione, ma un problema politico – continua Felici – Negli anni ci sono stati tanti atti simili per altri esponenti, solo oggi diventa imbarbarimento? E comunque siamo convinti che la sua presenza sia bloccante, anche e soprattutto per i rapporti con l’Italia, e se una persona diventa un problema ha il dovere di farsi da parte; le nostre iniziative su di lui – conclude – non sono certo finite qui”. E all’orizzonte si intravedono nuovi problemi sul fronte comunitario, come la revisione dell’accordo monetario e valutario.
Riproduzione riservata ©